after love (2020)

Così così, idea interessante ma lo sviluppo non.ki ha convinto appieno.

Come si può reagire di fronte alla scoperta di essere stata tradita per anni? "After Love" ci mostra uno dei modi, forse inusuale, ma certamente interessante sul piano del racconto cinematografico. Il lutto e la scoperta del tradimento diventa per Mary non ricerca di vendetta, ma viaggio, incontro con altri esseri umani anche loro all'oscuro di tutto. È un film tutto minimale, girato con pochi mezzi ma con idee interessanti e una mano registica che si segnala per maturità espressiva non da poco (per essere un esordio): i piani sequenza, i primi piani, i campi larghi, la costruzione interna all'immagine non sono mai esibizione di tecnica ma bensì puntualizzazione di significati ed esaltazione del ruolo degli attori (grandiosa Joanna Scanlan).

Un ritratto umanista e intimista sulle relazioni umane e sulla possibilità del perdono come antidoto al dolore più furioso e inutile.

Storia di confronti e di avvicinamenti lungo la linea di confine tra due paesi e due mondi diversi.

Deludente. Sceneggiatura disastrosa, climax schizofrenico. Un'opera prima che sviluppa malino una idea interessante. Vedremo in futuro.

Mary e Genevieve hanno amato lo stesso uomo; Genevieve lo sa, Mary no, lo scoprirà alla morte di lui. Il mondo che lei credeva felice con quel marito tanto amato e per il quale aveva abbracciato l'Islam (abbandonando ogni caratteristica di donna europea) crolla alla scomparsa di lui, esattamente come crolla la costa di Dover. Genevieve ha invece mantenuto la sua occidentalità e la sua indipendenza accettando di essere "l'altra". Due mondi a confronto alla morte del cui trade union si ritrovano l'uno di fronte all'altro. E' a questo punto che l'amore provato in vita per lo stesso uomo riesce a vincere ogni resistenza ed ogni collera per le sue bugie e le falsità di una vita. Intenso il racconto ed il modo in cui il regista narra la sofferenza dei protagonisti, sospeso in un tempo di attesa infinito.