australia (2008)

Mettiamo subito in chiaro che lo stile di Luhrmann non mi ha mai fatto gridare al miracolo, però in questo Australia è riuscito a convincermi più che in passato, riuscendo negli intenti elevati che si era preposto, magari esagerando, ma senza inabissarsi. Avvalendosi di due grandi attori il regista australiano ha cercato di raccontare la sua terra come in un vechio kolossal d'autore, trascinato dall'amore, dalle passioni, dalle emozioni; mettendoci dentro la seconda guerra, lo scandalo delle gioventù rubate, e quanto di più bello l'Australia del periodo potesse elargire (in fatto di paesaggi e stile di vita). Un Jackman più che mai sornione gioca con la sua fisicità mentre la Kidman deve far i conti con anni di botulino e ritocchi, la storia sembra reggere e a metà strada tra l'accorciare e tagliare, il regista finisce per frapporsi proprio a metà strada scontentando un pò tutti. Non mi è andato proprio giù il doppiaggio di Jackman, molto più adatta la sua voce nei precedenti film. La pellicola in sintesi, pur perdendo il confronto con i grandi classici del passato, non dev'essere per forza disdegnata, anzi.

" Diamo a questi bastardi qualcosa di cui sparlare... "