bruno reidal (2021)

Un ragazzo di 17 anni, Bruno Reidal, uccide un bambino con un coltello e gli decapita la testa. Questo atto è la sublimazione di un istinto omicida covato per anni, fin dalla tenera. Questo film è il racconto introspettivo di un giovane assassino cresciuto nei primi del novecento in un ambiente rurale francese. Un racconto puntiglioso e dettagliato di un contesto familiare difficile, esperienze traumatizzanti, la scoperta della masturbazione come deterrente per quell'atto omicida sempre rinviato. L'immaginazione dell'omicidio al servizio della repressione dell'istinto assassino. Il film verte sull'interrogatorio della commissione medica che deve giudicare sulla sanità o meno di Reidal. Tale commissione lo invita a scrivere un memoriale della sua vita fino al momento dell'omicidio. Portal struttura il film in maniera scarna e solida, affidandosi al racconto interiore del personaggio con flashback che ne accompagnano l'azione. Molta sostanza e pochi fronzoli a livello formale. Una visione lenta ma affasciante all'interno di una mente malata.