burqa (2015)

Una versione lisergica del ventennio Berlusconiano, con una CG medio bassa (sempre meglio di Ratatoing), aiutata da colori saturati stile avventure grafiche della defunta Pendulo Studios. L'animazione non è messa meglio, tenta di fare i salti mortali ballando con le inquadrature, ma di suo è parecchio limitata, pari e forse ormai anche sotto le produzioni televisive per piccoli. Non sorprende, del resto anche l'altro progetto indie "Zero Zero" dello stesso regista aveva le medesime qualità tecnica ed il progetto in se difficilmente avrebbe ricevuto finanziamenti adeguati. Bisogna comunque dare atto a Pavone e soci di avere un certo stile, si vede che non fanno le cose a caso, la vicenda si intuisce da subito avere di più sotto le proprie fondamenta e per un po rimane a galla grazie alla figura della donna misteriorsa e alcuni elementi da cogliere, ma si segue a fatica, non solo per il contesto, quanto soprattutto per gli sballamenti (voluti) di azioni temporali e personaggi. Il finale, nell'ottica della denuncia sociale ha una sua validità, ma infastidisce non poco per come è buttato a sorpresa nonostante le premesse e onestamente... dopo la pesantezza della visione il pubblico meritava almeno uno zuccherino.