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Dopo Manfredi e Sordi Luca Manfredi ci narra la vita di un altra colonna portante del nostro cinema quale è stato Paolo Villaggio. In realtà si parla solo della sua gioventù fino a quando non è riuscito ufficialmente a "sfondare". Ci si concentra più che altro con i problemi che ha avuto con i genitori, le sue amicizie in particolare con De Andrè, i rapporti che lo hanno portato a creare una famiglia, i suoi dubbi, le sue perplessità ed incertezze ma sempre con l'idea di andare avanti ed inseguire i suoi sogni, lasciare il certo (che è un lavoro che per quanto sia sicuro non da soddisfazioni) per l'incerto, per quello che veramente si vuole fare nella vita contro tutto e tutti. Interessante vedere la ricostruzione di qualche suo sketch ed i personaggi che ha incontrato (Costanzo, Marchesi, Agus) ed anche il lavoro nella mega-ditta che gli hanno fornito lo spunto per creare i suoi personaggi iconici. Molto bravo il genovese Enzo Paci in una interpretazione più che credibile del vero Villaggio senza quindi scadere per forza nel "fantozziano". Certo, ci sarebbe stato molto altro da dire.