dreams of a life (2011)

E' una realtà piuttosto conclamata quella di trovare notizie sui giornali di persone che vengono scoperte decedute nel proprio appartamento e scoperte dopo mesi, addirittura anni. Questo documentario non fa eccezione ed in qualche misura anticipa, pur da un'ottica diversa, lo Still life di Pasolini.
Stupisce per come le persone che ncontri nella vita, ne condividi gli interessi, stringi amicizia o qualcosa di più profondo, possano scivolarti tra le dita ed increduli vedere e constatare che tutto immaginavi tranne che quella persona morta da sola in un appartamento da tre anni, era proprio quella persona. Stupisce anche il fatto che Joyce non fosse proprio quella persona a cui riserveresti un destino del genere. Però così è stato.
Questo docufiction si muove parallelamente tra i ricordi delle persone che la conoscevano o che hanno tentato di farlo, alla ricostruzione fittizia di quello che forse Joyce era. Ma nella finzione della ricostruzione rimangono zone d'ombra, si formulano ipotesi e rimangono interrogativi. Non si conosce una persona nel vero senso della parola nemmeno se hai passato momenti o mesi e anni. Rimani incredulo con un senso di amarezza che annichilisce. Dire che fa riflettere è un eufemismo.