fantasia (1940)

Trovo difficile anche solo trovare due parole nel commentare "Fantasia". Tanto per l'innegabile e superba qualità del più ardito esperimento di Disney, quanto per l'enorme carica affettiva che mi lega a questo film non posso non considerarlo quantomeno il più grande film Disney in assoluto e mi fermo per evitare altri assolutismi, per quanto del tutto soggettivi, più estremi allargando il campo ai film in animazione in generale. Queste due ore di superba fusione tra immagini e musica rappresentano una magia cinematografica che mi accompagna immancabilmente fin dall'infanzia e che riesce ad ipnotizzarmi ad ogni nuova visione fin da allora. Con "Fantasia" siamo a livelli estetici, quanto di comunicabilità emotiva e visiva con lo spettatore, da assoluto e indiscusso capolavoro, dove la comunione perfetta di note e immagini animate creano sequenze di una potenza immaginifica mai più raggiunta nel cinema d'animazione americano (neanche a dirlo, ad esempio, la sequenza della "Notte sul Monte Calvo" seguita dalla rasserenante conclusione schubertiana). Una sezione su tutte è quella alla quale più di ogni altra sono legato: la magnifica sezione dell'evoluzione, quella con i dinosauri per capirci, superbamente legata a "La Sagra della Primavera" di Stravinskij che da allora è diventata, per bellezza e per affetto (un po' come "Fantasia" stesso) la mia composizione musicale preferita; quelle note di fagotto introduttive e quelle meravigliose immagini... Una sezione, quella, che è il Capolavoro dentro il Capolavoro.
Molti film Disney, soprattutto in quegli anni d'oro, sono stati ottimi racconti "per tutti", "Fantasia" è un'Opera d'Arte. Eterna, e perciò meravigliosa anche dopo più di ottant'anni, e con un livello tecnico da spellarsi le mani in applausi per ogni dipendente che ci abbia lavorato sopra.