figli del sole (2021)

Il tema trattato è importante ma il film risulta noioso.

Buona storia tra il dramma sociale e un film di formazione giovanile .
Ben sceneggiato e diretto , interpretato bene dai ragazzi ..
Coinvolgente e anche abbastanza originale , uno sguardo nuovo su un problema odierno del quale si parla poco (l'istruzione in scuole in luoghi lontano da noi).

Perde mezzo punto, a mio avviso, in alcune dinamiche nella parte finale che appaiono un po' forzate, ma nel complesso questo FIGLI DEL SOLE è un buon film.
Molto bravo il cast, dai più giovani ai più esperti, convincente nel risaltare umanamente e in maniera credibile le varie sfaccettature di una storia interessante e ben diretta che invita alla riflessione e all'impegno sociale. E Majidi non si nasconde dietro un facile buonismo ma lascia spazio alla delusione e alla sconfitta di personaggi votati al sacrificfio e già provati da una vita difficile.
Merita una visione.

Un film che parla delle nuove generazioni Iraniane tra poverta' e problemi di integrazione con gli Afgani.
La storia segue le vicende di alcuni ragazzi alla ricerca di un tesoro, ma per essere trovato bisogna iscriversi a scuola.
Scuola senza finanziamenti e lasciata allo sbando in balia di gente che ci lavora come custodi.
Unica pecca la figura del professore messa li come educatore che poi sparisce pian piano senza mai lasciare il segno. Ma è forse una metafora su come sia impossibile educare i figli dell'Iran.
Una storia triste, ben raccontata.

Sun children è un film che indubbiamente pone il suo sguardo sul sociale, qwuello dei bambini sfruttati come bassa manovalanza della criminalità organizzata e guarda anche al degrado morale di certe periferie, lasciate a sè stesse dal punto di vista sociale, come evidenziato nelle inquadrature finali. Se fosse solo questo Khorsheed sarebbe un film nella media, ma l'intuizione da prison movie della parte centrale pone uno sguardo molto orientato al genere come lo fu, per esempio, nel poliziesco Just 6.5 presentato lo scorso anno, sempre nella sezione Orizzonti. Segno che forse gli iraniani cominciano a prendere sempre più confidenza con i generi?