flowers in the attic (2014)

Una sorta di favola nera che tratta in maniera esplicita uno dei temi più scabrosi di sempre. Godibile.

Remake dell'omonimo film del 1980 e, soprattutto, trasposizione di un romanzo della dimenticata Virginia C. Andrews. Prodotto destinato alla TV, ma interessante per le tematiche, la psicologia dei personaggi, la morbosa crudeltà di fondo. Non perfetto, ma macabro, cattivo, freudiano. Mi ha ricordato "An American Crime", a tratti. Mi metto alla ricerca del romanzo, anzi... dei romanzi. Futile, fragile, odiosa Heather Graham; mostruosa la Burstyn.

Il remake di Fiori nell'attico sostanzialmente aggiunge ciò che nemmeno era suggerito nella versione originale: la morbosità del testo della Andrews che arricchisce il rapporto tra Chris e Cathy pur senza arrivare agli estremi del romanzo. In questo modo rende efficace il senso di disfacimento e distruzione della famiglia, perpetrato da figure femminili oppressive, corrotte e corrutrici. La Burstyn offre una ottima intepretazione, diversa e più sfaccettata dalla Fletcher ma ugualmente efficace, mentre non si può dire la stessa cosa di Mason Dye abbastanza catatonico nel ruolo di Chris che avrebbe meritato un attore più in parte. Niente male per lo standard da film televisivo ma con una regia meno anonima la qualità ne avrebbe giovato.