francesca cabrini (2024)

Monteverde è un discreto paragnosta furbo e scaltro nella cura tecnica dei suoi film, ben fotografati e curati a livello scenografico, ma quando andiamo a vedere i contenuti, sempre lodevoli sulla carta, io ci vedo tanta paraculaggine perchè mi è bastato vedere Sound of Freedom. Appena ci sono bambini, preparate i fazzoletti perchè è il momento di profonda commozione. Colonna sonora che certamente è meglio dei dialoghi scarsi di questo film che sottolineano fastidiosamente il momento "fazzoletto in mano". Fortunatamente il buon cast di attori ci mette una pezza. Non c'è la patina evidente di cristianesimo bigotto e squallido come in Sound of Freedom, tantomeno quella faccia da ebete di Caviezel, ma una Cristina Dell'Anna che disegna un ruolo di religiosa con ambizioni smisurate e dotata di una fermezza ammirevole che si presenta più come una eroina femminista. D'altronde è donna, suora ed italiana alla fine dell'ottocento nell'America Wasp. Non proprio il miglior biglietto da visita. Dopotutto, se non sbaglio, c'è solo una scena in cui prega. Non c'è un cristianesimo esplicito ma fa soltanto parte dello sfondo di una nazione dove gli immigrati vivono peggio dei topi. Sotto l'aspetto tecnico nulla da dire, magari sarò prevenuto, ma sempre un film furbetto rimane.