i dannati di hollywood (1992)

Il tema non lo si può di certo definire originale, ma è reso molto bene soprattutto nella forma, mi sono piaciute le ambientazioni, i protagonisti, le interpretazioni, il malessere generale che si respira durante tutta la pellicola. Meno interessante la trama, che c'è e non c'è, oltre ad un epilogo un po' troppo scontato. Buona la colonna sonora.

Un'altra straziante e triste storia di gioventù bruciata, questa volta ambientata tra le strade e le colline di Hollywood a seguire un gruppo di ragazzi maledetti che tirano a campare tra furti, droga, accattonaggio, omicidi e prostituzione. Potente, molto coinvolgente, ed ottimamente recitato dal vastissimo cast di astri nascenti, in discesa o già affermati (tra i tanti non menzionati, Dermot Mulroney, Kyle MacLachlan, Christian Slater, Adam Baldwin, Rachel Ticotin, Ricki Lake e David Arquette) rimane un piccolo manifesto ingiustamente sconosciuto della generazione sbandata degli anni 90 (ed infatti è un film che cattura appieno l'epoca, specie per quanto riguarda malessere, vestiti e musica), e distante anni luce da tanti prodottini leccati e patinati che si producevano ai tempi (il primo esempio che mi viene in mente, anche se appartenente agli anni 80, "Al di là di Tutti i Limiti").
Non è esente da alcuni clichè (inevitabili) del genere (come i comportamenti e le caratterizzazioni di alcuni personaggi), ma essendo un film piccolo ed indipendente, trova almeno il coraggio di affrontare tutte le varie tematiche in maniera reale, esplicita, e senza risparmiarsi una sottile vena d'ironia quando necessaria (vedere le scene in cui Will Smith chiede l'elemosina ai passanti).

Beverly Hills 90210 in chiave pessimista e con poche vie d'uscita. Da recuperare assolutamente.