identifying feutures (2020)

Uno dei tanti meriti di questo film è quello di raccontare una storia di frontiera partendo da un punto di vista individuale e minimalista: una madre alla ricerca del figlio partito per gli Usa e scomparso da due mesi. Il peregrinare di questa donna che si mette in viaggio è lo specchio di una realtà piuttoato sfaccettata. Le autorità che vogliono solo liberarsi delle pratiche inevase senza tante remore, cioè dare un nome ai corpi ritrovati e restituirli alle famiglie. Quello che viene rimarcato è una violenza intrinseca dei territori posti al confne degli States. Quest'ultimi non si hanno particolari riferimenti, solo la generica definizione classica di terra delle opportunità per le tante persone che vogliono entrare, ma che trovano la morte prima di quel fatidico confine. E' un film piuttosto duro da digerire, perchè parla di tematiche difficili da risolvere che non sono nel rapporto con gli Usa ma intrinsechi di parte della società messicana. Una terra di confine che inghiotte l'anima e corrompe, toglie la speranza dopo averla alimentata. Pregevole sia la regia che la fotografia oltre alla eccellente prestazione della protagonista. Se poi consideriamo che Fernanda Valdez è una regista messicana alla sua opera prima, direi che è partita con il botto, perchè è veramente un bel film.