il mediatore (1973)

Atipica e misconosciuta pellicola noir, che dedica poco tempo all'azione e più all'approfondimento dei personaggi. Teso e amaro, "Il Mediatore" è un piccolo gioiello da riscoprire, anche per come dipinge un mondo, ovvero quello del crimine, in cui non c'è più posto per la riconoscenza e lealtà.
Ottimo il cast con il Jason Miller de "L'Esorcista", John Hillerman che era Higgins in "Magnum P.I." e Bo Hopkins, caratterista di molti film.

Splendido film sulla caduta di un uomo, "l'uomo chiave", tramite fra affari leciti ed illeciti. Un gangster che viene dalla strada ma diventato un colletto bianco dell'organizzazioni malavitose. Il racconto di Mulligan si concentra sulla perdita di prestigio di questo boss, superato da nuove generazioni senza volto che mettono in crisi un codice ormai superato, fatto di parole d'onore e amicizia. L'intoccabile a cui il terreno frana sotto i propri piedi. Il mediatore in fondo è un film di gangster, ma se ne distacca dalle regole del genere, sfumando più nel noir contemporaneo e prestando attenzione più alle sfumature dei personaggi rispetto al plot narrativo. Da recuperare per chiunque voglia vedere un film inusuale dalle regole del genere.

Un film da non perdere di un grande e misconosciuto regista (da riscoprire tutti i suoi film o quasi) e con un cast completamente anonimo, è un raro esempio di cinema indipendente che ambisce al respiro del cinema classico.
Per certi versi traspare un'amarezza tipica del miglior Fuller.