il ragazzo che diventera' re (2019)

La storia di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda rivisitata in chiave moderna, ai giorni nostri. Un film stupidino ma poi non così banale, simpatico e a tratti divertente e adatto ai più piccini. Sicuramente molto meglio di tanta roba imbarazzante che c'è in giro nel target di riferimento.
Merlino il personaggio meglio riuscito, senza dubbio. Per i restanti protagonisti, stazioniamo sulla mediocrità.
Consigliato per una visione in famiglia con ciurma di "mocciosi" al seguito.

Un'azzeccata fiaba moderna dalle tinte vagamente horrorifiche che unisce intelligentemente il lato fantastico al classico racconto di formazione.L'idea(non nuova)di trasporre ai giorni nostri la leggenda di Re Artù fa da sfondo alla riflessione sulla difficoltà a crescere e la capacità di superare i rancori trovando la forza nell'unione in quegli ideali antichi destinati a perdurare fin tanto che saranno onorati da individui di cuore puro.Ben definiti i personaggi e la loro evoluzione,dal ruolo dei due bulli ridimensionato durante lo svolgersi della vicenda alla scoperta di Alex sulla vera natura del padre.Il lato fantasy ha il suo giusto spazio e l'idea di rendere Merlino un sorta di nerd esuberante che trova nel cibo spazzatura gli elementi necessari alla sopravvivenza è simpaticissima.Bravissimi i protagonisti,semi-esordienti.Ingiustamente snobbato ovunque,è un film forse semplice,ma non per questo meno intelligente ed appassionante di esempi più blasonati(Harry Potter in primis)e merita la visione.

Carino e divertente, ma presuntuoso e risibile se vuol far credere che la soluzione ai problemi attuali stia nel recupero del codice cavalleresco.

Mauro Lanari

Discreta avventura fantasy per ragazzi sul mito di re Artù e dei suoi cavalieri.
Effetti speciali non eccezionali ma funzionanti, un ritmo narrativo discreto, un livello attoriale degno di apprezzamento e una buona dose action utile a rendere la storia gradevole e coinvolgente quanto basta.
Alcuni personaggi non sembrano convincere del tutto, ma è un qualcosa di trascurabile che non compromette l'interesse per la visione.