incontriamoci a saint louis (1944)

Commedia apprezzabile e gradevole, in parte musicale, di Vincente Minnelli. Dello stesso regista avevo visto tempo fa "Brama di Vivere" bellissimo biografico di Van Gogh. Vedo che comunque Minnelli aveva la specialità dei musical.
Incontriamoci a Saint Louis ha una Judy Garland sprizzante, contornata da bravi attori sia adulti che bambini.
Alcune scene sono molto ben realizzate, parlo soprattutto della telefonata durante la cena, i tentativi di approccio romantico di Esther, e la distruzione dei pupazzi di neve.
Scene che hanno una carica emozionale particolare degli anni '40.
Tra le peculiarità un po' meno positive, menziono una regia troppo teatrale e un finale che avrebbe potuto essere scritturato meglio. Un cambio di idea troppo repentino e una fiera tanto citata che non si vede neanche.
In sostanza sono contento di averlo visto, un musical sognante anche grazie al technicolor.

La voce della splendida Garland al servizio di uno dei piu' famosi registi di musical, che poi diventera' anche suo marito.
E' diventato un film cult forse per quello che sta' "fuori" dal film piu' che per quello che si vede. In effetti la trama è piuttosto stucchevole e patinata ma è condita anche da canzoni famose che evitano la noia.
Comunque immancabile dalla collezione di un cinefilo.

Un film d'altri tempi, veramente divertente e dolce, con una Judy Garland fantastica.

Uno dei musical piu' belli di sempre, certo risulta un po stucchevole con gli occhi di oggi, ma sicuramente rende molto.
Una Judy Garland perfetta in questo ruolo e bravissima!!

Un famosissimo musical di Minnelli in cui la Garland ha una delle più belle opportunità della sua carriera. Canzoni e numeri di raro virtuosismo, anche se la trama è davvero pretestuosa e il tono generale è molto stucchevole. Né più né meno che un carino raccontino natalizio pieno di gridolini, bacini e altre cose in ...ini, che forse all'epoca poteva stregare le platee ma che oggi appare francamente datato.

è un musical accettabile,nel quale si distinguono due bei momenti musicali come "The Trolley
Song" ed "Have Yourself a Merry Little Christmas",anche se per il resto c'è poco o niente.In
effetti la giovane judy garland è ancora lontana dalla cantante matura e superba di "è nata
una stella",e ciò lo si nota,ad esempio,in un brano come "the boy next door".E comunque,per
il resto del film,la garland non ha obbiettivamente delle buone occasioni;si hanno soltanto
canzoni appena accennate o numeri appena abbozzati,mentre in un' occasione a cantare è
addirittura leon ames,che cantante non è,e difatti è terribile.

Se si riesce a sopportare l'apparente aria liofilizzata e il technicolor stucchevole della vicenda, il film è uno dei più bei musicals americani di sempre, e un soggetto che una volta tanto non è un pretesto banale per canzoni e riprese coreografiche... la Garland è favolosa, e il giovanissimo nipote dei Kennedy si prepara a modo suo a "Piccole donne" versione mgm.
Ma la sorpresa è il personaggio di Margaret O'Brien: la sequenza in cui distrugge i pupazzi di neve in balìa della struggente paura di perdere la sua serenità è memorabile.
In un certo senso, anche nell'happy end si vanifica la "ricerca della felicità" di un paese come l'America, che ha già allora perso la sua proverbiale innocenza

Un simaptico affresco familiare a suon di musica attraverso il passare delle stagioni in attesa della Fiera, che credo sia quella dove parallelamente fecero pure le Olimpiadi che (purtroppo) ci regalarono i giochi antropomorfici, tra primi amori, scherzi, equivoci e una decisione importa che rischia di minare l' equilibro del gruppo.
Proprio durante la lavorazione di questo film scoppiò l' amore tra il regista e la Garland.