i vizi morbosi di una giovane infermiera (1972)

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locandina del film I VIZI MORBOSI DI UNA GIOVANE INFERMIERA

Titolo Originale: UNA GOTA DE SANGRE PARA MORIR AMANDO

Regia: Eloy De la Iglesia

Interpreti: Jean Sorel, Christopher Mitchum, Sue Lyon, Charly Bravo

Durata: h 1.32
Nazionalità: Spagna, Francia 1972
Genere: poliziesco
Al cinema nell'Agosto 1972

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Trama del film I vizi morbosi di una giovane infermiera

La dilagante criminalità urbana ha trasformato una grande metropoli nel regno del sospetto, della paura e del terrore. Bande di malviventi motorizzati, riconoscibili dalle sinistre tute nere e dai caschi rossi che indossano, spadroneggiano per le strade ed aggrediscono pacifiche famiglie borghesi penetrando nelle abitazioni e abbandonandosi ad ogni sorta di violenza. Nel laboratorio di un ospedale, il dottor Victor Sender (Jean Sorel) crede di aver trovato la soluzione del problema avviando la sperimentazione di un programma di riabilitazione su alcuni teppisti catturati dalla polizia, basandosi sull'impiego di elettroshock e tecniche di inibizione psichica. Ma agli ormai quotidiani delitti se ne aggiungono improvvisamente altri, dovuti alla mano di un fantomatico killer armato di bisturi, che disorientano ulteriormente le forze dell'ordine e finiscono per insanguinare le stesse corsie dell'ospedale...

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7,50 / 10 (3 voti)

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Voti e commenti su I vizi morbosi di una giovane infermiera, 3 opinioni inserite

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7219415 @ 25/01/2013 23:29:41

7 / 10

Un omaggio all'arancia meccanica di Kubrick nella quale viene "inserita" una storia "in più"...

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phemt @ 15/02/2010 11:37:12

7 / 10

Aldilà del fuorviante titolo italiano questo film si può considerare una sorta di risposta spagnola ad Arancia Meccanica di Kubrick continuamente omaggiato e ripreso con in più però la storia dell’infermiera morbosa del titolo…
De La Iglesias non è Kubrick e la cosa sembra evidente (per esempio manca quasi completamente la sensazione di futuro imminente superbamente descritta in Arancia Meccanica) per quanto provi a riproporre in un certo modo lo stile del regista Statunitense, Cristopher Mitchum non è Malcom McDowell e anche questo sembra evidente, così come il ricondizionamento mentale non colpisce come nel capolavoro di Kubrick… Ma il film tutto sommato si fa seguire malgrado una certa macchinosità degli avvenimenti, la Lyon (che al tempo lavorò anche in Lolita sempre di Kubrick) fa ampiamente il suo e tutto sommato pur non colpendo come Arancia Meccanica riesce a far ragionare su certi aspetti di quella che al tempo immaginavano come società successiva…

Da vedere in versione originale visto che la versione italica sconvolge praticamente tutto il finale e alcuni dialoghi…

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DarkRareMirko @ 01/02/2010 16:37:14

8½ / 10

Tra le più convincenti imitazioni/prese in prestito del Kubrickiano Clockwork orange (tra i capolavori che più hanno ispirato vari interessanti registi nel tempo), che qui il regista copia paro paro almeno riguardo alla celeberrima sequenza dell'home invasion.

Il film dipana 2 sottostorie (quella dei semidrughi e quella che appunto riguarda l'infermiera che dà il nome al lungometraggio), che un pò meccanicamente entran in collegamento tra loro.

Bravissima e molto bella la Lyon di Lolita (sempre Kubrick!), che in una sequenza difatti legge l'omonimo capolavoro di Nabokov, molto accattivante la regia, bella ed ispirata la fotografia, caratterizzata da colori molto forti ed accesi.

Non tutto torna come storia, ma si tratta comunque di un buon film ben diretto e ben interpretato.

Un'interessante mistura tra dramma, violenza, thriller e poliziesco.

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