king of the ants (2003)

Stuart Gordon secondo me è un regista molto sottovalutato. Come Romero è conosciuto per i film di zombi e basta, Gordon è conosciuto per le sue trasposizioni dai racconti di Lovecraft e poco considerato per altri film notevoli come Stuck oppure Edmund. King of the Ants è uno dei suoi migliori film per la facilità in cui riesce a passare fra generi diversi. Un taglio quasi documentaristico come nelle sequenze in strada, fino alla visionarietà horror derivata dalle torture dei suoi carnefici.
La narrazione si mantiene tutto sommato molto lineare anche se le forzature non mancano, ma è un film che riesce ad essere cattivo fino al midollo. Bravi gli attori, dal protagonista fino ad un George Wendt, conosciuto più per ruoli comici (la serie tv Cheers) che qui è un bastardo credibilissimo e sadico. Malgrado, come detto, non sia un film perfetto, è comunque una di quelle pellicole che si potrebbero definire cazzute, in fondo un revenge movie però privo di catarsi.

Per racimolare qualche soldo il giovane Sean si dedica ai lavori più disparati, almeno finché non viene ingaggiato dal poco raccomandabile Ray con l' incarico di sorvegliare un funzionario comunale. Le cose precipiteranno velocemente, facendo finire il ragazzo in una situazione tutt'altro che piacevole.
Non siamo di certo al cospetto del miglior Stuart Gordon, seppur il mix in bilico tra dramma, torture porn e horror di matrice weird riesca a solleticare l'attenzione grazie a cambi di registro repentini, efficaci nel far passare sotto traccia alcune immani forzature narrative (lo sceneggiatore è Charlie Higson, autore del racconto da cui è tratto il film), oltre ad una fotografia da tv movie di mediocre fattura e una recitazione mai convincente con escluso l' ingombrante George Wendt, bravissimo nel ruolo di carogna. Le scene migliori sono quelle allucinante, le migliori per distacco anche se il primo omicidio restituisce una situazione di disagio piuttosto importante. La parte romantica è invece anonima e costruita in modo troppo sbrigativo, mentre il finale giunge piuttosto banale anche se decisamente feroce.
Per Gordon un lavoro buono ma non a livello delle sue migliori produzioni, comunque sia il regista mostra ancora una volta intuizioni interessanti che parecchi suoi colleghi molto più osannati si sognano.

pellicola ingiustamente snobbata nella filmografia del re dell'underground.
thriller cupissimo, amorale, che non lesina colpi di dritto e rovescio allo stomaco dello spettatore.
se gli attori fossero orientali, potrebbe tranquillamente essere confuso con un CAT III.
grande gordon, sempre e comunque.