Harry Caul è un esperto internazionale di sorveglianza, ma ha tendenze paranoidi: viene indotto ad una crisi di coscienza quando inizia a sospettare che la coppia che sta spiando sia nel mirino di un killer…
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Un soggetto dalle tematiche molto interessanti, specie nel lontano '74, girato bene, ma sceneggiato veramente molto male: sta qui la differenza tra avere un'ottima intuizione e saperla condurre alla medesima altezza. Così non è, almeno per me. Mi ha dato l'impressione di non voler altro che giungere alla scena finale con il dito puntato. Avrei messo 4/5.
Malgrado l'eccellente interpretazione di Hackman rimane un film di una noiosità insopportabile. Udire e riudire infinite volte la stessa conversazione è snervante. Nessuna azione, nessuna suspance, colonna sonora, quando c'è, noiosa allo stremo. Irritante.
Purtroppo, malgrado l'originalità del tema, non l'ho apprezzato. Ho trovato proprio difficile seguirlo dall'inizio alla fine ma mi sono sforzato. A parte qualche scena alla fine non mi ha proprio colpito.
Trama ridicola, un uomo che vende da una vita i segreti della gente e all'improvviso teme di mettere la loro vita in pericolo (o davvero??). L'unica parte DAVVERO interessante è la mezzora finale, in cui finalmente il protagonista diventa meno teso e coinvolge lo spettatore, contrariamente alla prima ora in cui è rigido come uno stoccafisso. Buona la regia e memorabile la colonna sonora.
Guardo la media su IMDB e mi dico: "Uao...devo assolutamente recuperarlo questo film del grande Coppola" (8.1 e nella top 250 del sito). Leggo la trama e la recensione sul Mereghetti e penso: "è il momento che cominci a cercarlo" (votazione massima e trama degna di un grande giallo/thriller). Vedo la media su Filmscoop con relativi commenti e ne ho la conferma: "stasera mi guardo questo".
Mezz'ora e non succede niente. Un'ora e non succede niente. Un'ora e mezza...comincia ad accadere qualcosa....ah no mi sbagliavo. Due ore..."oh mamma cosa succede?? Ah...è finito! Mah!!!" -.- Noioso, lento e inconcludente. Le uniche cose positive sono la regia, l'interpretazione di Hackman e la fotografia del grande Walter Murch. I casi sono 2: o è il film più sopravvalutato di tutti i tempi, o io non l'ho capito. In quest'ultimo caso è gradito qualunque chiarimento.
Questa volta Coppola sforna una pellicola soporifera: 'La conversazione' è un giallo davvero piatto! Privo di suspance e qualsiasi colpo di scena, risulta essere da ritmi insostenibili: è veramente di una lentezza esacerbante! Le musiche sono splendide, e soprattutto il finale è da spettacolo ma non basta a salvare due interminabili ore di descrizione di un uomo che riascolta una conversazione di pochi minuti dalla prima all'ultima scena e della sua relativa precipatazione sull'orlo di una psicosi (mi sembra anche logico, LOL!) Sarebbe potuto essere un discreto prodotto se sviluppato in maniera più dinamica. Peccato.
Commentando "Blow out" di De Palma ho letto un commento che faceva riferimento a questo film. Io l'ho trovato di una lentezza e noia impressionante. Anche lo stesso finale un pò a sopresa (ripreso in "La promessa") decade di fronte a un ritmo così lento. Ultima cosa: non è nè un giallo nè un thriller (la tensione è sotto lo zero): è un film drammatico che magari ai tempi poteva essere innovativo ma ai giorni nostri risulta datato. Non mi è proprio piaciuto!