l'age d'or regia di Luis Buñuel Francia 1930
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l'age d'or (1930)

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locandina del film L'AGE D'OR

Titolo Originale: L'AGE D'OR

RegiaLuis Buñuel

InterpretiGermaine Noizet, Lya Lys, Caridad de Labardesque, Pierre Prévert, Gaston Modot, Max Ernst, José Llorens Artigas

Durata: h 1.02
NazionalitàFrancia 1930
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1930

•  Altri film di Luis Buñuel

Trama del film L'age d'or

Secondo film surrealista di Bunuel, ideato con Salvador Dali come Un chien andalou (1929), non ha una continuità narrativa anche se vi si possono individuare un prologo, un epilogo e un filo conduttore, l'amore folle che butta l'uno nelle braccia dell'altra un uomo (G. Modot) e una donna (L. Lys) che non potranno unirsi mai.

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Voto Visitatori:   8,74 / 10 (34 voti)8,74Grafico
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Voti e commenti su L'age d'or, 34 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Horrorfan1  @  12/02/2014 11:53:45
   4½ / 10
Vedo che ci sono dei bellissimi voti, e un 10 con il seguente commento: "Indiscutibile".

E io non discuto: è un'opera d'arte e quindi come tale merita un 10 a prescindere (come anche il water di Duchamp, citato in un altro commento su Un Cane Andaluso).

Ho un amico, però, che giudica "capolavori a prescindere" tutti i film (e più noiosi sono e meglio è) di grandi registi... e questo mi fa sorgere il tarlo del dubbio... che il mio amico, come forse molti altri, diano grandi valutazioni a certi film solo per "effetto alone" o comunque per darsi una certa importanza: cioè, se io dico di apprezzare e di capire perfettamente ciò che Bunuel mi vuol dire con L'età dell'oro, devo per forza essere più intelligente ed esperto di cinema di chi dice "La corazzata Potemkin è una c.agata pazzesca..."
Se io capisco la fisica quantistica... beh... più intelligente di chi non sa fare la radice quadrata di 4 lo devo essere per forza!

Il mio dubbio, in soldoni, è questo: quanti dei 10 e dei 9 che vengono dati a questo (come ad altri) film sono sinceri? Probabilmente tutti, ma il dubbio mi resta!

Fatta questa premessa, vengo al mio voto personale: cioè a quanto questo film (che è da 10 senza discutere perché di arte si tratta) mi è piaciuto e/o a quanto di profondo e di importante è riuscito a trasmettermi.

Non vorrei liquidare il tutto con una battuta del tipo "l'imperatore è nudo", perché il film andrebbe comunque visto più volte, studiato, analizzato e ancora ristudiato dopo aver letto critiche di esperti...
Ma io non posso permettermi tanto in termini di tempo, energie mentali, e stress... per un qualcosa, che, diciamolo pure, manco mi piace e mi interessa!

Sì: il film mi ha annoiato parecchio (a differenza di "Un cane andaluso"), soprattutto nelle lunghissime sequenze del concerto in villa con i vari amoreggiamenti dei due protagonisti.

E' un film molto particolare, è vero, a cui non mi sento di dare un 2 o un 3, ma, sinceramente, fosse stato un po' più breve in certe sequenze, il mio voto di gradimento personale si sarebbe avvicinato alla sufficienza, perché non mi dispiacciono del tutto i film strani e onirici.

Però: se guardando un film inizio ad annoiarmi (oltre che a capire poco, e che si capisca poco in questo film nessuno lo può negare), il mio voto personale purtroppo si assesta fra il 4 e il 5...


P.S.
C'è anche un altro fattore, a mio avviso, oltre al "fattore alone" e al fattore "io sono un intenditore" che può contribuire a far sì che certi film abbiano medie molto alte.
In parte, ovvio, perché vengono giudicati prevalentemente da gente che ha già passione o interesse verso questo tipo di film, ma in parte anche per un altro motivo, a cui io darei il nome di "fattore assuefazione".
Si verifica lo stesso fenomeno anche con la musica: una canzone non troppo bella o orecchiabile, dopo che l'abbiamo ascolatata una ventina di volte, inizia, apparentemente, a "piacerci"!
Cos'è capitato? E' diventata improvvisamente bella e orecchiabile?

No: il nostro sistema nervoso sa perfettamente quali note o quali parole seguiranno e quindi "riconosce" come "sua" la canzone o la musica. Questo semplice meccanismo di "riconoscimento" fa sì che il nostro giudizio su quella canzone o musica migliori di gran lunga col tempo, dandoci l'impressione che quella sia davvero, necessariamente, una bella musica.

Con i film credo avvenga la stessa cosa.
Si imparano le scene e i dialoghi quasi a memoria, li si fanno nostri, anche inconsciamente... e quando rivediamo il film (per esempio alla quinta o sesta volta), ci sembra di assistere ad un vero capolavoro, quasi il film sia una nostra stessa creazione!
In realtà scatta un meccanismo di riconoscimento o di "familiarità"... che avviene anche per le cose belle, intendiamoci, ma che ci può talora dare l'impressione/illusione che anche cose "non belle" siano in realtà ricche di contenuti e fascino nascosti...

Scusatemi per questi miei ragionamenti un po' convoluti: spero solo di essermi spiegato e di non creare polemiche o risposte cattive! :-)

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/11/2017 20.33.47
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Neu!  @  20/03/2009 19:26:25
   9½ / 10
Quello che Un Chien Andalou (sopravvalutato) non era riuscito ad essere. un vero e proprio manifesto, a tutti gli effetti, del surrealismo. e uno dei film più belli di Bunuel.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2009 19.41.05
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Duca di Blangis  @  28/03/2006 20:17:43
   10 / 10
L'age d'or è il secondo film di Luis Bunuel e di Salvador Dalì.
È il film più blasfemo,anticlericale e antipolitoco di Bunuel e rispetto ad Un chien andalou Dalì è molto meno presente. è un film che si presta a svariate interpretazioni, tutte plausibile...è un film molto soggettivo. Perchè si chiama l'age d'or??? Il titolo potrebbe suggerire un riferimento a una delle possibili età dell'oro, ossia quella in cui dominano violenza e sopraffazione dei forti sui deboli(vedi scorpioni e de Sade: circolarità del film)
In questo film de Sade NON è citato....de Sade è "il film"...per analizzare tutto il film ci vorrebbero ore....interpretazioni ecc ecc....non ho tempo

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/03/2006 13.14.21
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Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  10/02/2006 21:18:32
   10 / 10
Grandissimo esercizio del surrealismo più puro ed inestimabile. Bunuel è nn soltanto all'altezza del suo chien andalou, ma persino meglio!
Lavora ancora una volta con Wagner e cita De Sade.. Una spruzzata di nonsense sulla vita dello scorpione paragonata a quella di una combriccola di vitelloni ed ecco fatto: l'age dôr!
Certo si deve qualcosa anche al genio di Dalì!

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/04/2006 15.35.24
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