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Buon giallo di Mario Bava che dà un contributo non indifferente all'ascesa di un genere che, perfezionato da gente come Argento, Fulci ed altri, darà gloria al cinema italiano. Il cineasta italiano, che nel titolo omaggia in maniera palese il grande Hitchcock, abbandona momentaneamente i colori sgargianti per regalarci una Roma in bianco e nero che fa da sfondo ad un noir elegante, non esente da difetti (alcuni punti della sceneggiatura sono un po' deboli e non sempre i colpi di scena sono così riusciti) ma che riesce ad essere sempre teso pur non disdegnando qualche momento di leggerezza quasi comica. Bava ha anche la fortuna/merito di incappare qui in una Letícia Román che oltre ad essere bellissima è decisamente più brava della maggior parte degli attori con cui il regista si è ritrovato a lavorare in carriera.
Gran bel film di Bava, precursore del giallo all'italiana. Regia e fotografia, non servirebbe dirlo, sono superiori alla media del genere. Argento ha preso molto da questo film
Fenomenale giallo di Bava senior, anticipante il primo Argento (il particolare che non torna bene alla mente, l'orrore nella quotidianeità, ecc.).
Bava, un maestro con la mdp, qui cura anche la fotografia, con risultati sempre strepitosi; molta dell'atmosfera del film del resto è data da questo ottimo bianco e nero.
Qualche brivido, qualche derivatività Hitchockiana (già dal titolo...), qualche momento comico più o meno riuscito comunque imposto a Bava da esigenze americane, molta originalità (geniale la presa in prestito da Agatha Christie relativa agli assassinii basati sulle lettere dell'alfabeto).
Ottimi i 2 protagonisti John Saxon e Valentina Cortese.
Tra le vette più alte del cinema di Mario Bava, da non perdere.