la voce di pasolini (2005)

Un capolavoro soprattutto per i suoi contenuti, sempre attualissimi, profetici, fatti da un uomo onesto, grande, che stimerò fino alla morte.

I temi sono i soliti (anticonformismo, antiborghesia, tv vista come "mezzo di terrorismo di massa") ed in più si fanno le piacevoli aggiunte della lattura di Servillo (un altro grande) e certe informazioni vengono date su Porno Teo Kolossal, che di certo sarebbe stato (sfruttando la struttura di semiviaggio di Uccellacci e uccellini) un altro grandissimo film dell'artista.

Molto bella la poetica ricostruita animazione su quest'ultimo film con De Filippo e Davoli.

Documentario (ben diretto e ben fatto) da imparare a memoria riguardo a ciò che dice.

Ascoltare le parole di Pier Paolo Pasolini, accostate in questo caso a delle immagini scelte per meglio rappresentarle, rimane sempre un'esperienza agghiacciante, l'amara consapevolezza di come quest'uomo sia riuscito a prevedere il regresso del progresso, fino a che punto si sarebbe involuto il mondo moderno, vittima di luccicanti chimere quali televisione e consumismo, considerando il possedere un atto fondamentale per la propria felicità, il soddisfare delle false esigenze, che distolgono l'attenzione dalle primarie necessità.
Oltre a questo, tra i vari argomenti trattati caratteristici dell'autore, ritroviamo anche alcune anticipazioni su quello che sarebbe dovuto essere il suo prossimo film.
I primi piani sul popolo del sottoproletariato sono come sempre disarmanti, quei volti così limpidi ma al tempo stesso così straripanti di energie inespresse, così puri e scuri nella loro inconscienza, lacerano nel profondo.

E' sempre interessante ascoltare le lucide riflessioni di Pasolini. Il film non è altro che una raccolta di sue interviste e letture di suoi scritti.
I temi trattati sono quelli cari a Pasolini: l'amore per sottoproletariato, l'odio per la borghesia, la critica alla televisione come medium di massa, ecc.
Nel film sono anche presenti della brevi interviste realizzate a dei giovani negli anni '80-'90, interviste che stanno a significare quanto Pasolini avesse azzeccato le sue profezie sulla omologante società dei consumi.
Molto interessante la descrizione di quello che sarebbe dovuto essere il successivo film del buon Pier Paolo: Porno-Teo-Kolossal. Un ideale secondo capitolo di un'ipotetica Trilogia della morte, iniziata con Salò.

Un racconto per immagini(archivi pubblici, fotografie, brevi interviste, e spezzoni di cinema) sull'Italia, sull'odiata borghesia, sulla ferocia della 'banalissima tv' e sulle rivolte omologate.

Da segnalare il prologo del film 'Porno-Teo-Kolossal', incompiuta pellicola di Pasolini.

"Non comprendo bene questo lottare degli studenti per avere il diritto all' 'assemblea' dentro la scuola.
Perchè dentro?Perchè non nelle piazze, nei giardini, nelle soffitte?
Perchè petendere e ottenere dai 'superiori' questa libertà?E attuarla nelle sedi che non sono, certamente, per loro natura, luoghi di libertà?
Io so solo questo: chi pretende la libertà poi non sa che farsene."