l'ordine del tempo (2023)

Personalmente mi sono rilassato un pomeriggio nel seguire le vicende dei vari personaggi in questo racconto corale con sottofondo "apocalittico".

Per il mio compleanno potevo regalarmi un film più bello 😅😂

Non funziona quasi nulla in questo film.
Dialoghi allucinanti, una serie di personaggi con cui gli stessi attori non riescono ad aderire. Zero empatia da parte dello spettatore.
La Cavani poteva evitarlo.

Film a dir poco orribile, pieno di stereotipi e fondamentalmente schiavista. Dialoghi di una banalità agghiacciante e interpretazioni al limite della pazienza umana da quanto fanno schifo. E' l'apocalisse ma fino alla fine del mondo la serva deve lavorare ed essere schiava. E' l'apocalisse soprattutto per il povero spettatore che guarda questo schifo e non viene nemmeno premiato con un finale purificatore

Inguardabile, assolutamente sconsigliato. Regia quasi dilettantistica, trama inesistente, sceneggiatura vuota. Gli attori si prestano con prove serie - è l'unica cosa che si salva -, ma dovendo avorare su una non sceneggiatura piombano nel vortice del nulla anche quelle.

Un gruppo di personaggi talmente odioso cui è difficile empatizzare, talmente egoista e narciso da che al massimo rivela piccoli scheletri nell'armadio anche di fronte ad un possibile Armageddon. In questo Melancholia de noartri c'è il naufragio di un gruppo di attori di tutto rispetto, cui vengono messi in bocca dialoghi di scarsa qualità. Non è un film banale, è un film inutile, fuori tempo. La Cavani non è mai stata tra i miei autori preferiti, ma merita rispetto perchè essendo donna, regista, in Italia, a quell'epoca non riesco nemmeno ad immaginare quanto sia stato difficile emergere. A caldo mi viene in mente solo lei e la Wertmuller. Ma questo film è inguardabile e irritante. Forse una chiave satirica sarebbe stata una scelta migliore, ma il danno è fatto. Invece del meteorite, a Sabadia è sbarcato il granchio blu.

E' un film dai tanti cliché: tradimenti e psicopatie, amori speciali e crisi di coppia, tutto già stravisto, questa volta in chiave apocalittica e, perché no, anche retorica. L'amaro calice della verità bevuto quale antidoto alla fine imminente e quasi per esorcizzala mentre il gruppo resta stretto ed unito in un malinconico amarcord. Mi è sembrato di rivedere il tavolo di "Perfetti sconosciuti". Diciamo pure essere un film che si può tranquillamente vedere comodamente seduti sul divano di casa.