l'uomo dalla cravatta di cuoio (1968)

È certamente vero, come è stato notato da altri commenti, che questo film di Siegel soffre di tutta una serie di stereotipi più o meno radicati nel genere poliziesco statunitense dell'epoca. È altresì vero che la cosa più interessante del film è questo sguardo con cui Siegel trasporta il west all'interno della metropoli per eccellenza, New York: fin dall'inizio chiaramente western e poi con i vestiti, gli stivali, il modo di fare di Eastwood, siamo di fronte ad una sorta di "ibridazione", al racconto (certamente stereotipato, basta vedere il ricorrente errore dei newyorchesi di comprendere la differenza fra Texas e Arizona) del mondo dei cowboy con quello della polizia burocratica. Insomma, la differenza tra sceriffi di frontiera e poliziotti urbanizzati, quasi che Siegel volesse in tal modo ribadire le due anime degli Stati Uniti, l'"America profonda" e la costa che rispetta le regole della polizia. E l'inseguimento finale dello sceriffo al fuorilegge non è forse uno degli elementi classici del cinema western, solo con le moto al posto dei cavalli? Interessanti sono anche le scelte di fotografia così accese e fluo, per certi versi inusuali per un regista di rottura come Siegel ma pur sempre cineasta dentro determinati canoni estetici hollywoodiani. Scelte che anticipano quelle di "Dirty Harry" e "Chi ucciderà Charlie Varrick?" Già solo per tutto questo mi sembra un film non poi così minore (come spesso si ritiene) della filmografia di Siegel.

Don Siegel con questo film mostra ormai una civilta' avanzata lontana dalle s*****ttate nei saloon o dai duelli per strada, il western è ormai un posto per trogloditi da cui proviene ovviamente lo "straniero senza nome", ma solo un cognome in questo caso, Coogan che a breve diventera' Callaghan salendo pure di carriera.
Il buon Clint si muove spesato in un ambiente nuovo dove la burocrazia lo prende alla sprovvista.
La parte del film dove tenta piu' volte di accoppiarsi è forse la meno interessante e nel complesso lo ritengo un film minore di questo regista.
Alcuni momenti sono pero' da ricordare, come i battibecchi tra il vice sceriffo e il capo della polizia, dove si avverte il passaggio di cui parlavo prima.

Un poliziesco dal sapore sessantottino che è anche un western moderno dove il vice sceriffo della polverosa Arizona fatica a trovare i propri punti di riferimento una volta giunto nella tentacolare New York. Il ritmo e le facce sono quelle giuste, e la violenza è quella tipica di Siegel, smorzata a dovere da un alto tasso d'ironia. Quello che manca è un pizzico di tensione narrativa nel secondo tempo: troppo semplice la ricerca del del fuggiasco criminale da parte di Coorgan, considerando che siamo pur sempre in una metropoli.

Poliziesco ben diretto e ben interpretato (Eastwood mito assoluto) che però riserva attenzione all'intreccio solo a piccole dosi, girandoci sempre attorno con i soliti (ma sempre divertenti) contrasti tra culture.

Lo preferisco di gran lunga a "Dirty Harry", tuttavia se "Coogan's Bluff" avesse avuto la stessa cattiveria di quest'ultimo, che è proprio ciò che gli manca, sarebbe stato un film decisamente più memorabile (forse anche più di Callaghan stesso, visto che le caratteristiche principali dell'iconico ispettore si possono scorgere già qui).
Certo è che che Siegel in quanto a panoramiche aeree non è secondo a nessuno: vertigini assicurate nell'ultima ripresa.

Non male.

Film minore della coppia Siegel-Eastwood.

Indubbiamente un film minore di Don Siegel, molte battute comuni e trama più semplice di altri suoi lavori. Clint Eastwood bravo, non c'è la stessa suspence delle altre pellicole di siegel, è un film che scorre senza grossi sussulti. Con dirty harry sembra quasi che Siegel si sia accorto di aver sfruttato male le potenzialità di questa pellicola mettendo attorno al poliziotto tutto di un pezzo mette un cattivo più credibile, una storia più avvincente e il capolavoro è servito.
Come già detto film minore ma è servito per fare i preparativi al futuro capolavoro

Splendido poliziesco, diretto da Don Siegel, interpretato brillantemente da Clint Eastwood, in un personaggio dagli standard tipicamente leoniani, rimodellato sagacemente dal regista statunitense, che successivamente lo ridirigerà nella saga del celebre Ispettore Callaghan.
Davvero incantevole è l'ambientazione della pellicola, dalle aride distese di terra dell'Arizona, per giungere alle strade dell'immensa metropoli newyorkese, contornate splendidamente da un'ottima colonna sonora del veterano Lalo Schifrin e da una spettacolare fotografia.
Grandiosi i duetti tra Eastwood e il mitico Lee J. Cobb; davvero incantevoli le scene notturne con Susan Clark; molto ben girate le scene d'azione, tra cui mi sento di citare un bellissimo inseguimento 'motociclistico' tra Coogan e Ringermann (interpretto da Don Stroud, che ritornerà a scontrarsi con Eastwood nel western "Joe Kidd" di John Sturges); e veramente impeccabile, quanto bonario e simpatico, l'epilogo finale della sigaretta.
Devo dire, sorprendente.

discreto, ma la coppia Siegel Eastwood avrebbe fatto molto di meglio, in seguito. Si gettano le basi per il personaggio di Dirty Harry

Giocato più sui personaggi che sulla trama, sono le prove generali dell'Ispettore Callahan. Una curiosa New York (molto interessante rivedere la città dell'epoca) ed una storia un po'sgangherata, un protagonista donnaiolo e carismatico che personalmente mi ha ricordato un po'Mr Crocodile Dundee: il campagnolo con modi e idee apparentemente incompatibili con la grande New York che alla fine la spunta ugualmente.

Fantastico esordio per la coppia Siegel-Eastwood, che conoscerà il suo apice nella splendida serie Dirty Harry, dove abbiamo un ranger ( il mitico Clint), proveniente da un paesino "bovarotto" dell' Arizona, che viene mandato nella "Grande Mela" a prelevare un criminale fuggito dalla sua circiscrizione e preso nuovamente dai colleghi newyorkesi.
I suoi metodi spicci e risoluti provocheranno malumore ed insofferenza anche nella polizia del posto, e la seconda fuga del villain catapulterà il Nostro a condurre le ricerche in solitaria fino all' adrenalinico inseguimento in motocicletta.
Da notare come in verità Coogan, dalla sua piccola realtà campagnola ci sguazza molto bene nella Grande Mela, nello spaccato di vita newyorkese più degradato e malsano.
Ed in effetti questo suo "giggioneggiare" negli ambienti più pericolosi della città ricorda molto quello che combinerà ( in futuro, nel lontano 1981) l' IDOLO assoluto Snake Plissken nel CAPOLAVORO "1997 Fuga da N.Y.".
Chissà se Carpenter nella sua sceneggiatura settantiana, non abbia preso spunti per ciò che concerne il personaggio di Jena anche da questo pellicola.
Fantastici il finale che lascia intravedere un pò più di umanità nei confronti del malvivente da parte del vice-sceriffo e lo scenario sopra i grattacieli di una New York del lontano '68 ancora "meccanica" ( da togliere il fiato).
Adoro questo film.

Bel poliziesco,grande trombatore Clit nei panni di un vice sheriffo ribelle,ottima la scena con le moto

Buon preludio all'ispettore Callaghan, con due o tre sequenze davvero memorabili e uno stuolo di caratteristi straordinari.
Efficace soprattutto la direzione degli "esterni", una "giungla d'asfalto" di invadente e inquietante suggestione

Poliziesco giocato molto sullo scontro tra stereotipi e clichè fra personaggi di diversa collocazione sociale e culturale. Il film non è tra i migliori di Siegel, la sceneggiatura presenta qualche buco di troppo, ma il personaggio di Coogan presenta già alcune caratteristiche allo stato embrionale che emergeranno nella successiva collaborazione Siegel-Eastwood per il Callahan di Dirty Harry.

Non il miglior connubio Siegel-Eastwood ma comunque un film che si lascia vedere.
Il ruolo dello sceriffo straniero e rude ovviamente calza a pennello a Eastwood. E' lui l'attrazione principale di un film che non trae beneficio da una sceneggiatura zoppicante e scevra di colpi da manuale di cui Siegel è dotato.
Indovinatissimo invece lo humour.

Grande poliziesco!

Cacchione, ma abbastanza godibile. Siegel e Eastwood in seguito faranno comunque di meglio.

Siegel + Eastwood = sangue, sudore e polvere da sparo.
Preludio al filone Challagan.