messaggi da forze sconosciute (1978)

E' nota la storia di questo film: concepito da Bruce Lee doveva essere intriso di elementi filosofico-spirituali delle dottrine orientali. Quando però. diversi anni dopo la morte di Lee, il progetto si è concretizzato, molte cose sono state cambiate (leggi: commercializzate) ed il risultato è normalissimo fantasy di arti marziali che non cattura più di tanto -tra l'altro con un titolo italiano alquanto infelice-. C'è Carradine che grazie alla sua presenza in molteplici ruoli regge sulle sue spalle quasi tutta la pellicola e gli da una mano la presenza di Christopher Lee; simpatica la sequenza con Eli Wallach anche se ancora devo capire cosa c'entri del tutto con la storia...probabilmente nella concezione di Bruce Lee il discorso era più lungo e rientrava in una riflessione sulla castità e sull'ascesi. Purtroppo c'è anche il protagonista Jeff Cooper, classico tipo tanti muscoli poca recitazione.
Tuttavia devo dire che il film nella sua povertà non mi è dispiaciuto, si segue bene senza cali di tono, senza errori o svarioni ed ho trovato interessante tutto il concetto di viaggio dentro e fuori di se alla ricerca di se stessi. Certo, la versione di Lee sarebbe stata tutta un'altra cosa ma anche così lo trovo tranquillamente vedibile.

Disordinato fantasy con arti marziali e dagli influssi Zen. Il lato fantastico ha una povertà di costumi e di effetti speciali imbarazzante, i combattimenti di kung-fu sono coreografati male e della dottrina buddhista ha giusto qualche sparata di grana grossa dovuta ad un Carradine gigione. Il peggio però arriva quando si tenta la carta comica: il segmento con Eli Wallach è un qualcosa che non saprei definire. Il soggetto è di Bruce Lee e James Coburn che non portarono a termine il progetto e passò per le mani di altra gente.