m. il figlio del secolo (2024) 

Una serie POP sulla nascita del fascismo e l'ascesa al potere di Benito Mussolini era proprio ciò che mancava e serviva.

I documentari storici pieni di filmati di repertorio in bianco e nero o testimonianze dirette sono ormai superati e vengono bellamente ignorati dall'utente medio. Se si vuole attirare la massa, il pubblico generalista che, al giorno d'oggi, ha una concentrazione media di 10 secondi/140 caratteri è necessario confezionare opere moderne e accattivanti come questo prodotto SKY.
Capitoli da 45 minuti, montaggio veloce, continue scene madri, cliffhanger al termine di ogni episodio, sovente rottura della quarta parete ecc. fanno parte di una cifra stilistica che funziona alla grande e che riesce, assieme all'appassionata recitazione di Luca Marinelli, a tenere lo spettatore incollato allo schermo dal primo all'ultimo episodio.

Il genere storico, ormai morente dal punto di vista dell'audience, ha bisogno di nuove forme di linguaggio, di comunicazione per continuare ad essere efficace nella formazione e nell'educazione della persona e trovo che la serie proposta da Joe Wright sia del tutto consona allo scopo oltre che molto divertente da seguire

Joe Wright centra l'obiettivo mostrando la lucida follia del pericolo pubblico numero uno di un'Italia composta da codardi che gli lasciarono il via libera di fare quello che pareva. Incredibile.
Gente che critica questa serie dopo aver visto mezzo episodio, nostalgici che ovviamente diranno che sono tutte c*****e. Forse sarà presa sul serio all'estero e a Marinelli offriranno bei ruoli che merita.
Detto questo, non è una serie perfetta. A mio parere alterna grandi momenti ad altri meno riusciti (per fortuna pochi). Il meglio arriva nei momenti surreali, nei monologhi del Duce e molto bene anche quando interviene la rotture della quarta parete. Anche gli attori di contorno non li ho trovati tutti in parte.

Penso che il meglio debba ancora venire allargando il campo, sperando che vengano prodotte stagioni successive.

Colonna sonora strepitosa.

Indubbiamente un bel prodotto, che immaginavo diverso. Una grandissima interpretazione dell'attore protagonista.

Serie sull'ascesa al potere di Mussolini, tratta dal romanzo di Scurati, personaggio magistralmente interpretato da Marinelli. La regia è di livello e le ambientazioni ricalcano fedelmente quelle dell'epoca. Non da meno sono i costumi e la fotografia del film, veramente ben fatti. La ciccia però sta sicuramente nella recitazione di Marinelli che ripetutamente si rivolge allo spettatore, bellissimo il contrasto che si vive guardando ciò che fa e dice a chi gli sta intorno e ciò che realmente pensa rivolgendosi direttamente a noi che guardiamo. Trovo che questo sia il pezzo forte della serie, ciò che fa capire bene il personaggio Mussolini. La storia ha sicuramente parti romanzate, non si tratta di una docu-serie, essendo appunto tratta da un romanzo, ma sicuramente c'è anche molta verità, più nel concetto espresso che negli accadimenti, credo che sia quello l'intento di regista e sceneggiatori. Si narra l'abilità di Mussolini di inserirsi in un contesto di forte fragilità dello stato e la paura che domina le cariche principali del governo, l'incapacità di reagire a qualcosa di inaspettato, ma soprattutto non capito fino in fondo. In conclusione questa serie dovrebbero vederla tutti senza tener conto della fede politica, chissà che qualcuno di quelli che dicono la famosa frase "ci vorrebbe il duce" non cambino idea.

Gran bella serie sulla nascita del Fascismo italiano, con uno stile particolarissimo (deve qualcosa al british-pulp di Guy Ritchie) ed un ottimo cast (Luca Marinelli fa un gran Mussolini)!
Le musiche elettroniche di Tom Rowlands danno quel che di contemporaneità che distacca ancor più l'opera da una serie "storica".
Non mi addentro in discorsi politici ma ha il merito di raccontare ad un vasto pubblico un pezzo di storia italiana di 100 anni fa!
A questo punto attendo speranzoso i possibili seguiti.

M non pretende certamente di ricostruire un periodo storico, comunque mai troppo studiato e tenuto dentro un armadio come il più ingombrante dei suoi scheletri. L'esperienza del fascismo, storica perlomeno, è finita. Ma i semi sono sempre piantati e pronti a ricrescere. E non parlo solo del contesto italiano. M racconta gli umori distorti di un'epoca lacerata da tensioni e conflitti sociali dopo l'esperienza durissima della Grande Guerra. M è la storia di un uomo piccolo e deluso dagli ideali rivoluzionari socialisti e prende una banda di diseredati, ma arrabbiati come lupi famelici e li lancia contro un gregge inerme che non reagisce. Riesce a conquistare tutto e non sono mai mancati momenti in cui poteva essere debellato. Un uomo dalla ottima oratoria ha fatto breccia nel ventre molle, parlando alla pancia di un paese che si è arreso subito e non ha reagito. E rendendosi complice. Questo continuo sfondare la quarta parete di Mussolini/Marinelli sta lì quasi a ricordarcelo, ad esasperare la colpevole impotenza di un popolo soggiogato. Popolo che non si vede mai come tante maggioranze silenziose complici di regimi. E tanti sono i parallelismi con l'attualità perché le basi di quello schema, il perverso fascino dell'uomo forte al potere è sempre attuale e non solo in Italia beninteso, anche e soprattutto quando il cosiddetto uomo forte lo è solo in apparenza. L'uomo forte è tale perché dall'altra parte c'è solo silenzio.

Ciò che servirebbe all'Italia oggi.

SPOILER

Valori produttivi molto alti, Marinelli totalmente calato nella parte, Joe Wright molto bravo dietro la mdp, eccezionale il montaggio. Unico difetto, forse, il fatto di essere un po' troppo caricaturale.

Non è perfetto, ma è una grande opera. Do 10 per bilanciare l'impietoso commento precedente.

Marinelli che fa una caricatura del Duce, ma riesce solo a ricordare Giorgio Bracardi in questo fumettone trash che di storico ha poco o nulla. Se l'intento era comico potrebbe essere passabile anche se mancano Renzo Arbore e Frassica e le ragazze del cacao meravigliao per renderlo veramente godibile

Indipendentemente da ogni giudizio politico, posso confermare che i primi 2 capitoli sono davvero strepitosi.. Dopo molti anni di Ciarpame cinematografico italiano, finalmente qualcosa di sofisticato e fatto con intelligenza. L'innesto del Regista Joe Wright da quello che non si vedeva da parecchio! Bellissimi i colori, un Luca Marinelli devastante e nella parte! Uno specchio davvero fedele e cupo di una parte volente o nolente della nostra cultura! Spero che questa serie possa far riflettere.

SPOILER