mr. crocodile dundee 3 (2000)

Il guaio di questi film è che purtroppo hanno riciclato materiale già ampiamente utilizzato per gli altri film. Ripropongono in fin dei conti le stesse situazioni con pochissime varianti, prima New York adesso Los Angeles. Il contrasto tra bifolco australiano e la grande metropoli americana si ripresenta in tutte le sue salse, ma se la novità del primo film aveva una certa brillantezza, qui diventa ripetitivo, con poco ritmi e molti momenti di pausa. Come già per il secondo capitolo il divertimento si conta sulle punte delle dita di una mano.

Ora basta...

Davvero pessimo questo terzo episodio di una serie che non ha più niente da dire. Il finale è tra i più scontati che ci siano. Da evitare.

non mi ha mai appassionato.
Troppo noioso.
Mi fa crepare dal ridere soltanto lui con il collega sopra l'albero sul fiume con il coccodrillo ..
Ovviamente il ramo si spezza e poi devono scappare a nuoto.
Il resto del film è davvero anonimo||

Scadente terzo film della saga del cacciatore di coccodrilli australiano. Non ha nulla a che fare con i primi due film, mi sembra una brutta copia con un mistero poco appassionante da svelare.

Nel voler riproporre la differenza tra la giungla australiana e la città losangelina, questa volta il risultato è meno incisivo, ma è tutto il film che risulta molto piatto: all’inizio sembra quasi un documentario sulla vita australiana, poi un documentario sulla vita di Los Angeles vista da un ingenuo e per finire un mistero poco interessante. Le prime due parti in particolare sono di un piattume quasi scandaloso e solo la naturalezza nell’interpretazione di Hogan permette di non buttare completamente la pellicola. La terza parte infine è la brutta copia delle rispettive parti nei primi due film, in pratica il regista Wincer ha cercato di prendere il meglio dei primi due capitoli, col risultato di appiattire la visione e non dare nulla in più.

Peccato per l’interpretazione poco appassionante della Horlovski (moglie di Hogan), è stata migliore nei primi due, ma si vede che in questo caso l’età inizia a farsi sentire. Suscita qualche interesse l’interpretazione del ragazzo Cockburn, da dimenticare gli altri.

Una nota sul doppiaggio: nulla da dire a Coltolti, ma Rizzini che aveva doppiato Hogan nei primi due mi sembrava più adatto.

Non c’era bisogno di questo terzo film, era più che sufficienti i primi due, alzo il 4 secco solo per la buona interpretazione di Hogan.