napoleon (1927)

Atto d'amore nei confronti della figura bigger-than-life per eccellenza e raro esempio di kolossal d'autore, quasi un'anomalia nell'ampio panorama del cinema muto. Napoleon è la sintesi dello spettacolo su vasta scala che ammalia e stupisce, e sfrutta tutto il potere che le più innovative tecniche di montaggio e ripresa del tempo potevano garantire a un folle genio come Abel Gance. La soluzione estetica che per prima colpisce l'occhio è ovviamente lo split screen (vera forza trattiva impressa al movimento di immagini temporalmente simultanee), ma si potrebbe parlare per ore anche della macchina da presa piazzata su selle di cavallo o su spalla, che immerge lo spettatore direttamente nell'azione.
Dal punto di vista storiografico, Gance porta su schermo il periodo che abbraccia la Rivoluzione e la decadenza verso il terrore, catturandone l'anima fiammeggiante come contrappunto all'irrequieta genialità strategica dell'Imperatore francese. Magniloquente, a tratti un po' agiografico, ma coinvolgente oltre misura persino nelle più statiche sequenze in stile dramma da camera. E per quanto al giorno d'oggi si possa avere l'occhio allenato (e bombardato) da manipolazioni digitali dell'immagine, il memorabile assedio di Tolone resterà una roba fuori scala per mezzi e impatto visivo.

Un'opera monumentale su una delle figure chiave della storia mondiale. Il film di Gance è molto moderno per l'epoca con moltissimi espedienti tecnici (soggettive più disparate, split screen, sovrimpressioni, montaggio) che lo rendono uno dei migliori film del periodo muto. Quasi impossibile mettere su schermo una biografia ricca come quella di Napoleone ed infatti la narrazione si ferma all'inizio della campagna d'Italia. Napoleone osserva la Rivoluzione sotto i suoi occhi, gli slanci ideali e la sua decadenza verso il Terrore. Ne carpisce lo spirito e lo fa proprio anche alle induscusse capacità strategiche che in campo militare furono rivoluzionarie. Magniloquente, ma anche retorico, con una descrizione dei tre dei della Rivoluzione (Marat, Rosbespierre e Danton) eccessivamente caricaturale. Molto bello tutto l'assedio di Tolone.

Uno dei capolavori più magniloquenti ed enfatici del muto.tecnicamente divino ed estremamente lungo ma anche parecchio affascinante,a partire dalla figura napoleonica interpretata dal grandissimo Dieudonnè,perfetto nella parte con la sua espressione rapace e tirannica.certo,quattro ore di pellicola muta sono alquanto indigeste,ma vale comunque la pena dargli un'occhiata.

Oggettivamente un Capolavoro assoluto, il voto è 'na media che va incontro al piacere provato nel vederlo. "Napoleon" è un compendio della massima efficenza tecnica a disposizione del mezzo cinematografico di quegli anni; tutto il lavoro svolto da Griffith, Méliès, Ejzenstejn nonché il gigantismo teutonico si trovano qui; e questa di quattro ore, non è altro che una parte delle 6 previste sulla leggendaria egemonia napoleonica. In più un' ultima parte (circa 30 minuti) con un artigianale superpanavision 40 anni prima del superpanavision, ottenuto split-screenando 3 riprese simultanee con altrettante macchine da presa. Kubrick l' avrà sicuramente visto, ma non credo ci si sarebbe ispirato.

Il milgiore film muto che io abbia mai visto, non è un caso che ci sia anche Artaud (come dimenticarlo anche nella GIovanna D'arco di Dreyer o come co-sceneggiatore con la Dulac, tutto quello che toccava diventava oro). SIamo nell'atto e non più nell'azione, siamo in una diretta abbacinante, contro tutti quei filmacci moderni, in terribile differita. Napoleon è del 1927 ma è avanti di 500 anni.

Questo film - forse per soli cinefili, visto che è muto, in b/n e la pellicola in molte parti è proprio ridotta maluccio - è un'opera di straordinaria importanza per la storia del cinema; emblematico anche per la sorte capitatagli (vediamo il film, oggi, dopo un faticoso e paziente restauro, durante il quale, tra le tante peripezie, venne scoperto, in Corsica, uno spezzone che si credeva smarrito). Gli aneddotti sul capolavoro di Abel Gance sono del resto infiniti.
Guardatelo se e non appena potete: l'ideale sarebbe poterlo vedere con un bel gruppo di vecchi amici, alla fine dell'autunno. ....

Sono fiera di commentare per prima questo piccolo gioiello. Sì, forse sarà un pò lungo, ma credo che il regista abbia realizzato una perfetta biografia di uno dei personaggi più grandiosi di tutti i tempi inserendo anche il proprio personalissimo, dettagliato e profondo punto di vista. Un applauso.