night moves (2013) 

Film "schraderiano" questo della Reichardt: diviso in due parti, il film è il racconto delle conseguenze di un idealismo sincero ma non meditato, impulsivo più che politico. L'azione che vede coinvolti i personaggi, in particolare quelli intepretati da Jesse Eisenberg e Dakota Fanning, avrà delle conseguenze tangibili e saranno queste a ricordare ai nostri il peso della responsabilità. Schraderiano perché tema centrale del film è quello della colpa (e quindi anche di come provare a passarla liscia o farci i conti): la Recihardt mette in scena, con il suo inconfondibile stile, il progressivo scivolare nell'inferno della colpa e di come questa avviluppa gli esseri umani. Il film diventa così un nerissimo, crepuscolare e disperato thriller dell'anima e del cervello, tanto dosato e giocato in sottrazione (nel ritmo, nel tono, nelle interpretazioni degli attori) quanto grande nei temi toccati.

Night moves è una pellicola che si insinua sottopelle, sebbene non sia certo un prodotto mainstream e la regista fa di tutto per non farlo sembrare tale con una cadenza lenta che penetra lentamente nell'animo dei personaggi, in Josh particolarmente. La prima parte è focalizzata alla preparazione e all'attuazione dell'obiettivo, i personaggi stessi sono concentrati sul loro scopo, ma è con la seconda che il film offre il meglio di sè con la parabola discendente, povera di tensione è vero, ma ricca di anogscia paranoica nell'affrontare il peso di una colpa, la paura della delazione e il crollo di quell'ideologia di fondo che aveva mosso le azioni di Josh, personaggio cardine e probabilmente il componente più ideologizzato del gruppo. E' un angoscia sussurrata, mai gridata, uno svuotamento graduale ed irreversibile, una fuga verso il nulla. Non facile da apprezzare perchè riflette poco gli schemi del genere, ma che può essere apprezzato a chi piace una cinematografia più d'autore ed indie.