nyad - oltre l'oceano (2023)

Appassionante storia vera, tuttavia poteva senza dubbio essere raccontata meglio; a a tratti un pò piatta e con una Jodie Foster irritante con quegli occhialoni e le sue smorfie.

Discreto biopic che racconta la storia di una grande impresa sportiva e poggia sulle buone interpretazioni della coppia protagonista.

Solito, mediocre biopic scritto col pilota automatico in modo sciatto e scontato. L'impresa della Nyad è notevolissima, e forse ne sarebbe potuto uscire un documentario meraviglioso; ma 2 ore di film proprio non si reggono. Comunque Jodie Foster ed Annette Bening sono meravigliose e si sono strameritate le rispettive, ennesime candidature agli oscar seppur per un film dimenticabilissimo.

L'impresa è notevole, nulla da dire, ma questo mi è sembrato nella sostanza il solito biopic fatto e preconfezionato, anche se con qualche elemento positivo, come l'uso di una discreta quantità di materiale di repertorio (scarso sull'impresa in sè, a dire il vero), sicuramente perchè i due registi provengono dal documentario. Se nella parte fiction il film si regge molto sulla Bening e sull'ottimo affiatamento con la Foster, quasi a testimonianza dell'alchimia speciale fra queste due donne, altri elementi mi sembrano confusi come i frequenti flasback sul passato fanciullesco della Nyad e del rapporto con la figura paterna. I caratteri di contorno pur con qualche presenza di spessore non hanno molto spazio. Si può vedere, ma non ha quel qualcosa che rimane impresso, malgrado l'evidente impegno della Bening.

La storia non la conoscevo, quindi con interesse ho seguito questo film.... un ottimo film con un cast clamorosamente in parte (Jodie in formissima), non eccessivo, e opportunamente non indugia troppo sul rapporto infausto tra la Diana minorenne e il suo allenatore..... non strappalacrime, tranne sul finale, ma era inevitabile. Il commento sotto del sommo Mauro Lanari non ha proprio senso, guardate questo film, un occasione per conoscere la storia di questa incredibile donna.

Due attrici, una di 65 e l'altra di 60 anni, milionarie annoiate, scelgono di recitare nel biopic dell'impresa sportiva d'una loro coetanea. La storia non è significativa se non per l'iniezione di trionfale autostima. Com'è visibile nelle foto comparative durant'i credits, Benning e Foster non hanno affatto il fisico per un exploit atletico di questa portata, oltretutto mai riconosciuto, ratificato, certificato. La morte del navigatore di Diana, il John Bartlett di Rhys Ifans, è avvenuta il 10 dicembre 2013 per insufficienza cardiaca e viene trattata con la superficialità d'un futile effetto collaterale.