Roma. Un serial killer che depreda le prostitute mette gli occhi su Diana. Mentre la insegue, provoca un incidente d'auto in cui perde la vista e causa la morte della famiglia di Chin, un bambino di 10 anni. Nonostante la sua cecità, Diane decide di accogliere il ragazzo. Ma l'assassino è ancora a piede libero...
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Bellissimo. Teso e tenero. Il personaggio della Pastorelli le calza a pennello, e mi ha toccato. Una solitudine infinita. Ce n'è da dire su questo film. Non è perfetto, ma chi se ne frega, c'è così tanto di riuscito: atmosfera, personaggi, ritmo, tensione, fotografia e regia mi sono piaciuti moltissimo. Le motivazioni dell'assassino non importano, il male è il male, il male è nel mondo ed è spesso banale. Tutta l'attenzione qui è sulle vittime, con un approccio inedito per Argento. A mio parere un film che non va giudicato in base a quel che ci aspetta da un giallo, perché è un'altra cosa. Cosa non secondaria: Asia Argento non riesce a rovinare le scene in cui è presente. Sono contentissimo, migliore Argento da Nonhosonno.