occhi nella notte (1942)

Con l'aiuto del suo fenomenale cane Venerdi un poliziotto cieco sgomina una banda di spie che sta progettando un imminente colpo non meglio precisato. Sull'onda del discreto "Delitto al microscopio" ho recuperato anche quest'altro giallo sempre diretto da un giovane Zinnemann: ma se l'ingenuità del primo era tutto sommato contenuta in questo suo secondo lavoro bisogna proprio essere di bocca buona per farsi coinvolgere da eventi così incredibili. Passi la spiccata astuzia del protagonista e la sbalorditiva intelligenza del suo amico a quattro zampe ma i film devono avere tutti un fondo di credibilità che qui, dopo la prima colluttazione con il cattivone di turno vinta dal nostro, va quasi subito a farsi benedire. E se la messa in scena così come la regia sono comunque di buon livello il doppiaggio non sembra neanche essere stato eseguito da dei professionisti ed è fastidioso all'inverosimile ( anche la scelta di italianizzare i nomi di tutti i personaggi non paga ).