philadelphia security (1982)

Altro prodotto nato sulla scia de "Il Giustiziere della Notte" di Winner. Prima di questo, oltre al già citato cult, c'erano stati "I Violenti di Borrow Street" di Flynn e "L'Angelo della Vendetta" di Ferrara, e in futuro (appena un anno dopo), il famigerato "Vigilante" di Lustig.
"Philadelphia Security" di Teague (titolo italiano alquanto affascinante) non aggiunge nulla di nuovo al filone, però rimane in linea (e forse si spinge anche oltre) con lo spirito e i concetti dei suoi predecessori/successori: rozzo e spicciolo, sporco e degradato, cattivo e sgradevole, ideologicamente disgustoso, e permeato da quantità industriali di violenza, sangue e scene crude (addirittura si vede un bambino, che avrà sì e no dieci anni, sotto l'effetto di una pera sparata direttamente in vena).
Bisogna ammetterlo: malgrado non sia esente da difetti, Teague riesce a toccare con semplicità le corde giuste. La confezione finale è un B-movie grezzo, leggermente razzista e di certo non per tutti i gusti, ma comunque teso, veloce, allucinato, e che non lascia nulla all'immaginazione dello spettatore; merito anche di un protagonista (Tom Skerritt) convinto e soprattutto convincente.
Dispiace solo vedere sprecati in ruoli marginali due attori come Yaphet Kotto (già visto assieme a Skerritt in "Alien") e Michael Sarrazin ("Non si Uccidono Così anche i Cavalli?").


Per il resto, "Philadelphia Security" è un "filmaccio" anni' 80 che, nonostante la sua scarsa reperibilità, i patiti del genere non dovrebbero assolutamente lasciarsi sfuggire.
Per vederlo le possibilità sono due: acquistare la preziosissima VHS (della Domovideo) oppure sperare in uno dei rarissimi passaggi televisivi su Italia1 alle 4 di notte (con qualità audio e video vecchie al punto giusto).