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All'epoca fu un evento trasgressivo e scandaloso. Oggi ovviamente non può avere la stessa valenza, tratto da un romanzo scritto a quattro mani da Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera, era un bell'affresco della generazione post sessantottina. Attraverso il racconto in forma di diario, si raccontano le peripezie politico-sentimentali di uno studente e di una studentessa. Il linguaggio colorito e le scene di sesso abbastanza esplicite per quel periodo ,lo consegnarono alla storia come manifesto di protesta e di rottura dei giovani di quel periodo, che all'insegna dell'anticonformismo a tutti i costi, coltivavano la velleità di cambiare il mondo e di mandare in soffitta ipocrite consuetudini piccolo-borghesi. La storia ci ha dimostrato senza ombra di dubbio che questo non è successo
Lessi il libro tanti anni fa e mi piacque molto, nemmeno sapevo dell'esistenza di questa trasposizione fino a pochi giorni fa. Alcuni episodi chiave del romanzo mi son sembrati completamente tralasciati o dati per scontati, la spontaneità e la crudezza dei dialoghi irrimediabilmente persi, forse anche per la mediocrità degli attori. Tranquillamente evitabile, ma imperdibile l'omonimo romanzo.
Nessuno ha finora commentato questo dimenticatissimo film. Non ne ricordavo molto e l'ho rivisto dopo trenta anni, con una certa iniziale curiosità. Con grande fatica ho resistito per tutta l'ora e 45 minuti di durata, sempre più deluso, imbarazzato, scocciato. Al confronto 3msc è un capolavoro. Recitazione straniata non si sa bene se per scelta o, come è molto più probabile, per incapacità totale di tutti indistintamente gli "attori", compreso Lou Castel. Paolo Pietrangeli non può che curare la regia del Mauri$io co$stan$o $how. Veramente penoso, lento, inconcludente, bassamente pornografico e voyeuristico, senza un tocco di erotismo. E dire che tutto ciò che ricorda i vent'anni dovrebbe suscitare nostalgia, bei ricordi. Insomma, basta.