Il commentatore televisivo di una grossa rete nazionale di Los Angeles, Howard Beale, stanco e sfiduciato, viene condannato all'eliminazione poichè l'indice di gradimento è sceso di troppo. Tuttavia, prima di congedarsi, senza preavviso ai colleghi e ai superiori, Beale annuncia il proprio suicidio davanti alla telecamera.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior attrice straniera (Faye Dunaway)
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior regista (Sidney Lumet), Miglior sceneggiatura (Paddy Chayefsky), Miglior attore in un film drammatico (Peter Finch), Miglior attrice in un film drammatico (Faye Dunaway)
Network è un film che denuncia chiaramente il sistema che c'è dietro la televisione, sia in tono sentimentale che in tono aspro e concreto. Qui Lumet ci mostra l'intreccesarsi di due generazioni completamente opposte: gli "anziani", moralisti (diciamo così...) e conservatori, rappresentati da Max Schumacher(uomo di famiglia) e la nuova, capitanata dalla determinata Diana(single e concentrata solo sul lavoro) disposta a tutto pur di arrivare in cima. La critica più forte attuata dal film è quella dello sfruttamento delle persone che lavorando nel mondo della televisione si riducono a oggetti che finchè portano soldi alla rete vengono usati in tutte le salse possibili, quando invece perdono appeal col pubblico di massa, si cerca in tutti i modi di farle fuori (Howard Beale). Nonostante sia un film del 1976 "Quinto Potere"(oppure, come dal titolo originale che sicuramente rende di più rispetto la traduzione italiana, Network) dimostra di essere incredibilmente ancora attuale in quanto il sistema televisivo degli anni 70 corrisponde molto a quello in vigore ancora oggi.