relay (2024)

Un buon thriller, girato bene e che intrattiene quanto basta.

"Nei primi trenta minuti di 'Relay' sembra quasi che Ahmed interpreti di nuovo il protagonista di 'Sound of Metal'": vero. "Rievoca i film paranoici e complottisti anni '70, da 'I Tre giorni del condor' a 'La conversazione'": addirittura. È un'opera del genere anti-multinazionali con storia, regia e recitazione robuste. Il suo principale difetto è il colpo di scena conclusivo, prevedibile a causa del miscasting.

Si respira l'aria degli anni 70 con questo thriller dal ritmo compassato ma che sa accelerare nei momenti giusti. Contesto tipicamente complottistico e di spionaggio con una serie di mosse e contromosse tra avversari. Se i villains non hanno una caratterizzazione ricca di sfumature il personaggio di Ash si scopre durante il racconto, evidenziando un'evoluzione che metterà in gioco non solo questo suo lavoro di "mediatore", ma anche un riavvicinamento a quel qualcosa che si può definire rapporto umano per un uomo solitario come lui. Un lavoro tutto sommato che compie il suo dovere fino in fondo, senza tanta originalità ma solido nel suo complesso.