Ricco di sfumature autobiografiche, Sieranevada offre uno spaccato ironico e trascinante della Romania contemporanea, attraverso lo sguardo di una chiassosa famiglia locale, riunita in un modesto appartamentino di Bucarest per una cerimonia funebre. Tre giorni dopo l'attentato contro Charlie Hebdo e quaranta dopo la morte del padre, un medico sulla quarantina di nome Lary (Mimi Branescu), si prepara a trascorrere la giornata con la famiglia al completo, in occasione della prima delle tre commemorazioni del defunto volute dalla tradizione rumena. Il rituale, rispettato da amici e famigliari, si trasforma in un confronto tra sopravvissuti, un dialogo confinato tra le pareti domestiche che tuttavia spazia e indaga la società moderna e passata, sfiorando temi come il comunismo e il consumismo, sventando allo stesso tempo complotti globali e bugie personali, spingendo il protagonista ad affrontare le sue paure e a riconsiderare il suo ruolo e la sua posizione all'interno del complicato nucleo.
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