La tabaccheria di Auggie, a Brooklyn, New York, è al centro di una serie di incontri, storie, vite che cambieranno la Weltanschaung dello scrittore Paul Benjamin...
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Casualmente l'ho visto ad una settimana di distanza da "Grand Canyon" di Kasdan, e non so appunto se inconsciamente questa casualità mi abbia influenzato ma in molti punti, specialmente la storia tra Paul Benjamin e il ragazzo di colore, mi è sembrata quasi un omaggio (o comunque richiamo) alla pellicola di Kasdan: il pedone distratto che attraversa senza guardare e viene salvato da uno sconosciuto, il bianco che deve sdebitarsi con il nero per avergli salvato la vita e la conseguente nascita di una forte amicizia, ecc.
Al di là di questo appunto personale, il film colpisce soprattutto per le piccole storielle e aneddoti che vengono raccontati, i quali sono veramente interessanti e affascinanti grazie anche al modo in cui vengono esposti (la storia del fumo, il racconto di Natale). Non mi ha preso però come altri film del genere, mi è piaciuto ma non mi sono sentito del tutto coinvolto, e sinceramente non saprei spiegarmi nemmeno io il motivo.
Ottimi tutti gli attori, un film di classe ma che appunto con il coinvolgimento non mi ha preso totalmente. Comunque consigliato.