the cake eaters (2007)

Si vede che la Masterson non è navigata nei panni del regista ma tuttavia il film,composto dall'intreccio di tre storie , regge bene la sceneggiatura e coinvolge .
Su tutte la vicenda che vede protagonista la Stewart ,giovane e bravissima in un ruolo non semplice , le altre due storie hanno un peso minore nell'economia del film ma come contorno ci stanno .
Molto intimista e delicato non alza mai i toni , anche perchè la gente di provincia si sà , è un pò così , poco avvezza a comportamenti sopra le righe..Finale in linea appunto con quanto detto , a volte il silenzio vale più delle parole .

Mi è piaciuto il finale, lasciato un po' lì, privo di facili ruffianerie e senza innaffiature sentimentali melense e fuori controllo.
Tutto ciò che si è succeduto prima in questa dramedy dei sentimenti che vede il debutto (e unico film per il momento) della Masterson alla regia, lascia una certa soddisfazione poichè si lascia seguire bene, linearmente, con le giuste dosi di sentimento e raziocinio, senza infastidire o senza trascendere in un senso o nell'altro.
Un film discretamente realizzato ed altrettanto discretamente interpretato che coinvolge fino alla fine con un certo garbo e una naturalezza apprezzabili.

Buon film, una graziosa produzione indipendente che mostra una storia della provincia americana.

Debutto alla regia della figlia d'arte Mary Stuart Masterson (mamma attrice, papà produttore).
Pellicola indipendente che ha ben impressionato nei festival indie americani.
Si avverte la direzione di una donna; i contrasti vengono sempre mitigati, c'è un'aria di eccessivo buonismo.
'The cake eaters', modo di dire della Pennsylvania che indica i "fortunati", coloro che riescono a "mangiare la torta della vita".
Purtroppo un po' troppo ottimista se il concetto vuole essere applicato ai due ragazzi protagonisti: Beagle è un disadattato, Georgia una sfortunata affetta da atassia di Freidreich.
Incredibilmente brava Kristen Stewart (la Bella Swan di Twilight): mima perfettamente la deambulazione impacciata e la parola masticata tipiche della malattia.
PS: la trama non è quella riportata dal sito.

Visto in inglese, bellissimo film indipendente e minimalista, con personaggi molto belli. Brava la Stewart nella parte della malata allo stadio terminale e nonostante le tematiche non si scende nel patetico.
Due cuori in solitudine che nella loro infelicità sapranno riscattarsi. Lo consiglio.