the cockfighters (2011)

Dietro al combattimento tra polli si nasconde una denuncia sociale e uno spaccato di società che sembra essere chiara solo a Jin Rui. COCKFIGHTERS risuona come un esordio incerto, tappezzato da una grande volontà e ricercatezza, ma privo di chiarezza e linearità. Rui paragona lo scontro tra i galli come lo scontro violento che avviene tra ricchi e poveri marcato da crudeli regole che hanno una forma demoniaca: sembrano provenire dalla natura, dall'istinto animale ma trovano espressione nella logica umana. Le due parti vengono capitanate dai corrispettivi Xiao Mao, l'intoccabile ragazzo violento e tossicodipendente a dir poco irritante e Lao Wei il miserabile, il poveraccio che deve subire in silenzio. Si indicono gerarchie e la corruzione si schiera contro l'impossibilità di vendicarsi e l'ingiustizia fatta a danno dei più deboli. La colonna sonora hardcore va in parallelo con la denuncia che Rui elabora ma il film persiste nella noia e nel ritmo lento (com'è di tradizione cinese)che attua un cambiamento solo durante gli scontri. C'è anche una certa introspezione nei personaggi ma il talento di Rui ha bisogno di mettere al più presto dei paletti per un futuro ma immediato miglioramento.

Mmmmm, il voto è sospeso solo perché il regista è esordiente, ma se devo essere sincero il film mi è piaciuto poco.
Non si è capito bene cosa voleva raccontare e/o denunciare. Si nota un aspetto critico fra le righe che però non è chiaro, forse Jin doveva migliorare la sceneggiatura. Infatti la narrazione non decolla e il contesto sociologico è campato in aria (oppure non l'ho capito io, ma non so).
Peccato, al momento la Cina è rimandata.