this is not a film (2011)

Fin dal titolo questo lavoro di Panahi esprime un misto tra ironia amara e disperazione. Condannato a sei anni di prigione in primo grado, oltre a proibirgli di girare film ed altri divieti, come quello di espatrio, per almeno ventanni. Da un certo punto di vista la pena accessoria sembra peggiore rispetto a quella principale. Citando lo stesso regista "Impedire ad un regista di girare film é come impedire ad un uomo di pensare". Confinato nella sua casa sente il peso della frustrazione e grazie alla collaborazione di un amico docuemntarista prova ad immaginare e costruire e narrare ciò che doveva essere il suo prossimo film. Quindi tutta l'operazione è un documentario che ritrae il diario di una giornata passata ad immaginare le scene di un suo prossimo film, così per sgattaiolare dalle maglie della censura. In effetti è un documentario in cui si percepisce in maniera tangibile il peso della censura nei confronti di un uomo ed è piuttosto esemplificativa la parte finale dove l'impedimento dovuto agli arresti domiciliari impedisce a sua volta di vedere cosa succede al di fuori del suo stabile.. Non sono le sbarre o il sole a scacchi di una prigione, il concetto è lo stesso.