twilight of the warriors : walled in (2024)

Sembra, ma probabilmente in realtà lo é, un omaggio al cinema di Hong Kong degli anni 80, decennio in cui è sviluppata la storia del film. Quel tipo di cinema di una volta forse non è più frequentato come un tempo e che fu palestra per un'intera generazione di registi ancora in auge. Soi Cheang sceglie l'ambientazione della Città Murata di Kowloon, teatro anche allora di numerose produzioni cinematografiche. E' un conglomerato che adesso non esiste più che consisteva in un conglomerato di viuzze ed abitazioni abusive, intensamente popolato come un formicaio all'interno del distretto di Hong Kong. La storia ha il carattere nostalgico del racconto mitico, dell'amicizia forte ed inscalfibile e di bad guys cattivi al punto giusto (la risatina di King è veramente irritante). Scene d'azione di altissimo livello al servizio di un plot che a mio pare poteva essere più semplice. Non siamo ai livelli di quel gioiello di Limbo, ma questo rimane un signor film.

Scontri tra bande capitanate da boss potenti nelle arti marziali e con un passato che beno o male è loro comun denominatore. Ambientazione affascinante azzeccata nei ghetti di una Hong Kong anni '80. Combattimenti e trama avvincenti e musiche notevoli. Probabilmente l'unico reale problema è la soverchiante esagerazione che subentra a un certo punto nei combattimenti, ma ce li facciamo piacere lo stesso.