Nella Napoli disperata e surreale di oggi svariati personaggi, in bilico tra realtà e sogno, figure reali e fantasmi o simboli, gridano il loro disagio. Scugnizzi in mutande e madonne che parlano, guappi e disperati cantano, raccontano, inventano, dialogano con l'accompagnamento di un pianoforte da café-chantant tra un mare "blu obitorio" e melodie strane con contaminazioni tra antico e moderno. L'autore, seduto al proscenio, davanti al sipario annuncia la propria morte e così lo spettacolo può avere inizio...
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