la sconosciuta (2006)

Recuperato questo film, ebbene si dopo 17 anni.. Trama pazzesca condita da una prima parte molto violenta, condita di scene di nudo e musiche pazzesche. La seconda si chiarisce la vicenda ed mette alla luce il dramma che c'è dietro a tutto ciò. Finale a lieto fine, ma tutto ha un "prezzo".
Un lavoro di caratura elevata del nostro cinema.

Xenia Rappoport; il suo esordio nel cinema, notevole, pazzesca.
Michele Placido: Convinto il suo ruolo. Piaciuta l'interpretazione
Margherita Buy, Pierfrancesco Favino e Claudia Gerini: Tris di attori\attrici italiane che hanno fatto ad oggi la differenza nel cinema Italiano.

Il regista italiano scrive uno delle pagine più importanti della sua carriera, un film struggente, drammatico in ogni sua forma e sostanza. Colonna sonora veramente studiata bene.. Ha scritto la Storia, 5 premi di Donatello meritati. Grazie

Cosa siam disposti a fare per riavere la nostra figlia? Tutto !! Consigliato!!

Musiche spettacolari e una storia interessante. Interpretazioni non sempre al top

Fatico veramente a capire la media di questo film, più alta di capolavori assoluti della storia del cinema. Ma tant'è. Per quanto mi riguarda qui siamo di fronte ad un film scritto male, perennemente in bilico tra l'improbabile e l'implausibile, incapace di trovare la tensione del thriller, incapace di tenere la drammaticità (causa attori francamente non all'altezza) e incapace di rendere interessante temi molto complessi come la prostituzione, l'emarginazione sociale delle minoranze, le adozioni. E così tra un po' di lacrima facile (le scene con la bambina) e l'irruzione del tragicomico (il personaggio di Placido, che ad un certo punto fa una battuta imbarazzante), il film finisce per annullare tutto se stesso in uno sviluppo del tutto privo di pathos, fino alla scelta finale (la rivelazione del nome della famiglia). Due ore di confusione, senza mai un guizzo della regia, senza la capacità di tenere una messa in scena degna di essere ricordata.

Thriller ottimamente costruito da Tornatore dove la verità si dipana nell'incastro tra flashback e scorrere delle vicende. Il "trucchetto" in questione non è certo un qualcosa di nuovo ma riesce, quando ben messo in scena (ed è tutt'altro che semplice) come in questo caso, a dare pathos alla storia.
Musiche cucite su misura da Tornatore.

Spoiler

Allora, ricostruiamo questa storia catastrofica, negli eventi e nella realizzazione.
Abbiamo un'organizzazione criminale, gestita da tale Muffa (un Michele Placido versione Mastro Lindo), dedita allo sfruttamento della prostituzione e al mercato parallelo delle adozioni clandestine.
Già questo appare abbastanza strano in quanto ti ritrovi un parco ragazze decimato dalle eventuali gravidanze coi conseguenti mancati introiti del meritricio.
Ma magari l'adozione rende bene. Ok.
Succede che una ragazza, dopo l'ultimo parto (il nono), sbrocca di brutto, cerca di far fuori il pappa, lo deruba e fugge in cerca della figlia data in affido.
Aveva instaurato una relazione con un ragazzo del luogo (finito seppellito in una discarica), ed è convinta che quell'ultima bambina è frutto dell'amore!!!
Ragazza mia, fai la put.tana, quanti ne avrai trombati in quel periodo?
Comunque si parte alla ricerca della bimba dopo aver ottenuto info dall'ostetrica della gang.
Dopo 4 anni di ricerche si sbarca al nord, obiettivo famiglia Adacher: ha la bambina.
La nostra Irena vuole farsi assumere come governante e stare vicina alla figlia.
Quindi decide di far secca la governante in carica.
Poi, una volta assunta, inizia a cercare in casa il certificato di adozione della bimba!!!!!!!
Ma santa *******, è stata un'adozione clandestina, che cavolo di documenti credi di trovare, della Muffa Children Charity?
E invece trova dei documenti che attestano che la bimba è stata adottata davvero.
Aiuto!
No vabbè, il disastro continua con Muffa che irrompe e rivuole i soldi; i soldi son nascosti nei vasi di fiori; Muffa, per fare un dispetto alla sua ex impiegata, fa fuori la mamma adottiva sabotandone la macchina che finisce in un lago; poi incolpano Irena dell'omicidio; Irena rischia la galera e quindi Muffa non rivedrebbe un soldo; però nel frattempo Irena ha ucciso Muffa e confessa, quello e quell'altro. Ma Muffa aveva sparato dei cognomi a vanvera. E il DNA dà chiaramente delle risposte brutte per Irena.
Nel frattempo facciamo firmare dei certificati di deposito a degli invalidi.
Mi arrendo

Che dire, secondo me questo film è un diamante. Uno di quei rari esempi di grande cinema che a distanza di anni invecchia bene ed esprime ancora tutta la sua potenza. Uno dei migliori del grande maestro Tornatore.

Il film l'ho adorato.

Tornatore tecnicamente ha poco da invidiare pure a Sorrentino; tutto perfetto, dalle musiche di Morricone agli attori (bravissima anche la bambina, Placido sempre perfetto e Favino insolitamente serioso), dal montaggio alla regia, passando per ambientazioni (una Trieste che, a detta dell'autore, è "la più italiana delle città straniere e la più straniera delle città italiane") e fotografia.

Un eccellente dramma/thriller con sprazzi horror splatter mica da ridere, che colpiscono eccome.

Uno dei migliori lavori del regista, al pari di Nuovo cinema Paradiso e Una pura formalità (comunque molto diversi): mai una sbavatura sino alla fine, è questo il cinema italiano al suo meglio.

E' un film con la sicura, che ti incolla sul divano; fiero di averne comprato il blu ray.

Presenti ALCUNI SPOILER
Senza dubbio un buon film,storia molto triste e che fa riflettere...
Buoni interpreti,dalla protagonista(anche se la pronuncia mi è di difficile ascolto essendo straniera) a Placido nel ruolo di "protettore".
La storia inizialmente prende una piega ma poi si rivela diversa da come viene presentata(SPOILER=all'inizio pensavo fosse una ladra).
Il film prosegue liscio anche se dura 2 ore,la sceneggiatura è buona,peccato solo per alcune forzature.

SPOILER

Il ritratto di una dura, triste vicenda inerente a una dura, triste realtà, in un film che ha lo stesso effetto di una spina di pesce bloccata nella gola.
Il più indigeribile, struggente Tornatore, senza dubbio.

Giuseppe Tornatore torna allo stile d'un tempo (Il camorrista, Una pura formalità) e lo fa alla grande. All'apparenza un noir o dramma familiare a forti tinte ma che va molto oltre questo (il dramma della prostituzione delle donne dell'est) facendo anche riflettere e senza peli sulla lingua. Bravissimi tutti gli interpreti a partire dalla protagonista e Placido che dà vita al personaggio più cattivo e ripugnante degli ultimi anni di cinema italiano.
Molto forti e quasi insostenibili le sequenze dei flahback ma mai gratuite. Morricone nuovamente in stato di grazia e finale commovente. Tornatore di nuovo al top, prima del patinato Baarìa. Molto elogiato da Ruggero Deodato.

Ogni volta che vedo un suo film mi convinco sempre di più che Peppuccio Tornatore sia l'unico regista italiano contemporaneo di assoluto valore internazionale . Anche in questa pellicola , drammatica e violenta , con scene che sono un vero pugno allo stomaco , non possono non essere apprezzati il suo virtuosismo registico e la sua grande abilità nel dirigere gli attori . La sceneggiatura avrà sicuramente qualche lacuna nella seconda parte ma il film è nel suo complesso eccellente . Non mi vergogno di ammettere che il finale mi ha strappato qualche lacrimuccia . Un bel cast di nomi importanti , anche nei ruoli minori , e la coinvolgente ed inconfondibile colonna sonora di Morricone completano il tutto . Quasi inutile sottolineare ( ma lo faccio volentieri ) l'eccezionale prova attoriale della Rappaport , una gran bella scoperta .

Con il suo carico di sgradevolezze il thriller costruito da Tornatore funziona bene perchè ci svela le cose poche per volta ( il parallelo con il successivo "La migliore offerta" è in questo caso automatico), anche se dipinge il pappone di Placido come un orco laido più caricaturale che spaventevole e lascia insoluto il rapporto tra Irena e Gina, una Degli Esposti in carrozzina abbastanza inquietante.
E' una storia misteriosa intrisa di dolore e risentimento, sullo sfondo di una città fredda e apparentemente distaccata ( proprio come la sua protagonista ) dove si muove quel genere di borghesia che tanto sarebbe piaciuta a Chabrol.
Cast ben scelto e diretto; su tutto e tutti però si staglia la performance di una Rappoport magistrale, capace di trasmettere un'inquietudine ed un malessere interiori davvero palpabili.

Rappaport una vera scoperta, attrice assolutamente completa, direi strepitosa.
Un buon film di Tornatore dai toni assai forti, a tratti pesante come la violenza che esiste davvero nella realtà, avvincente.
Come negli ultimi film di Tornatore (La Migliore offerta assomiglia molto a questo) la sceneggiatura ha numerose sbavature di surreale, la storia non è veramente credibile. Resta un'opera notevole sia per i temi toccati, che per i messaggi, e - sopratutto - per gli aspetti visuali. Tornatore è un mago dell'immagine, fa un uso straordinario del bello e del suo contrasto.
Sulla muscia poi Tornatore non sbaglia mai, semmai ne fa un uso un po' furbetto coinvolgendo Morricone che è una sicurezza.
Bene e male sempre pesantemente intrecciati... un po' semplicisticamente forse, ma è un film assultamente da vedere.

guardare

asciugarsi gli occhi

applaudire

la pellicola migliore del 2006

Tornatore ai suoi massimi livelli. Secondo me questo è il suo miglior film: Vero e crudo!......proprio come la vita di tutti i giorni....La Rappoport è straordinaria!

Dopo esser stata entusiasta dal film "la migliore offerta" ho voluto vedermi anche questo film di Tornatore, sperando che mi sarebbe piaciuto quanto l'altro film. E invece non mi ha entusiasmata. Tecnicamente è un film fatto bene, la protagonista è bravissima e la trama non è male, ma l'ho trovata troppo cruda per i miei gusti. Certo è importante far sapere che esistono anche orrende realtà, ma i flashback erano troppo crudi

SPOILER

È un film che si lascia seguire ed è diretto ed interpretato bene (molto brava anche la bimba), ma la storia non mi è piaciuta più di tanto perchè troppo cruda.

SPOILER

Che sorpresa ! E' uno dei pochi film italiani recenti che mi son piaciuti , crudo , di sicuro impatto .

Grandi interpreti. Ti tiene col fiato sospeso fino all'ultimo.

Bel ritmo. Intrigante.

Peccato per l'ultima mezzora di film, che mi ha un po' deluso. Resta un buon film.

Lo ammetto, io ho un debole per Tornatore. Non sempre perché pure lui ha i suoi lati deboli che pure si riflettono ne La Sconosciuta: oltre a voler sempre strafare in termini di durata e complicazioni di trama, tende alla spettacolarizzazione esasperata, spesso rischiando di sbilanciare un film fatto bene tanto per colpire lo spettatore. Avendo appena rivisto qualche pezzo dell'opera in questione, ma avendolo già visto un paio di volte, mi sono deciso a commentare.

La Sconosciuta è un pugno nello stomaco. Tornatore spesso si lascia andare a rievocazioni storiche sulla sua Sicilia, a volte cadendo anche in fallo (Malena in primis). Ma lo amo quando diventa il regista meno italiano in Italia. In questo caso il suo esagerato virtuosismo tecnico è al servizio di una storia fortissima e di desolante quotidianità, proprio per questo gli si perdoneranno le rievocazioni patinate in flashback di momenti d'amore. Sono bilanciati in pieno sempre da flashback di una violenza disarmante, uno squallore unico.
La bravura del regista/sceneggiatore in questo caso non è stato solo l'aver raccontato una triste realtà, ma aver saputo sfruttare appieno gli elementi del thriller per farlo: La Sconosciuta è difatti un signor thriller che a tratti, solo a tratti, con la "resurrezione" del personaggio di Muffa e trovate di questi livelli abbastanza esagerate, gioca troppo ad esserlo. In compenso la storia è intrigante sin da subito, merito di recitazioni all'altezza soprattutto da parte della protagonista Rappoport oltre che di un viscidissimo e istrionico Placido.
Come sempre ad aiutare Peppuccio ci pensa Morricone che ormai compone col pilota automatico... l'occhio lucido sul finale è duro non averlo.
Quindi ci troviamo di fronte ad un prodotto che è stato malamente esportato visto che poteva tranquillamente concorrere all'oscar come film straniero. Il fatto che comunque all'estero sia piaciuto anche se non credo abbia sbancato i botteghini dovrebbe far riflettere sulle qualità indubbie da regista di razza di Tornatore. Che quando fa Tornatore, quello del Camorrista, di Una pura formalità insomma (Nuovo cinema Paradiso è stupendo ma lo ha ripetuto troppe volte) è uno dei migliori autori italiani. E questo è forse il suo lavoro più sottovalutato, Pure formalità a parte, si capisce.

Una gran bel Film.

Non male, molto violento e truce in alcuni tratti, anche se non mi ha convinto pienamente.. nella storia e in un paio di scene



SPOILER

Diciamo che è un film elaborato e ben fatto ma a cui manca qualcosa per il salto di qualità... comunque buono 7+

Un Tornatore diverso da quello che conosco...niente male

buon thriller di tornatore.
ritmi sempre molto alti nonostante i (troppi?) plot.
le musiche genuine del maestro fanno il resto.

Cupo e affascinante nella prima parte, girata molto bene in una fredda imprecisata città del nordest, tra gli esterni con palazzoni signorili e gli interni pregiati, antichi, quasi ostili all'estraneo che tenta di penetrarli.
Sembrerebbe un oscuro racconto di privacy invase e ciò non sarebbe stato carino per i popoli dell'est europa, perciò, per evitare noie, il mirino finisce per puntarsi di nuovo, tanto per cambiare, sul nostro paese, perché è l'unica cosa lecita in Italia. Il susseguirsi di tragedie che vediamo dopo, figlio di una cultura da fiction non indifferente che ci siamo creati ultimamente, rovina ciò che di buono era stato fatto. Una visione da fare, comunque.

Arrivato ad un soffio dalla nomination a miglior film straniero,"La sconosciuta" è uno dei pochi film italiani degni di nota che ho visto negli ultimi anni.

E' un film che sa prendere lo spettatore e portarlo all'interno della sua storia insieme alla protagonista.La regia di Tornatore da l'idea di essere lì in disparte con lei senza poter fare niente,come se si guardasse dal buco della serratura.
Decisamente,quello fatto dal regista è un lavoro assolutamente riuscito ed elegante.Mantenendo un suo tocco personale,l'italiano segue con la macchina da presa l'ottima Xenia Rappoport,in vari luoghi bui e a volte rappresentati in maniera volutamente confusa,giocando magistralmente con luci e ombre.E se si poteva evitare qualche virtuosismo con i numerosi flashback,è innegabile che tanti di essi funzionino estremamente bene,rendendo al meglio i disagi della protagonista quando pensa al passato.

La sceneggiatura è generalmente di buon livello,soprattutto nella prima parte che riesce a mantenere un po' di mistero nella vicenda mentre presenta personaggi potenzialmente molto interessanti.Peccato che poi,nella seconda parte,avvenga una banalizzazione dei caratteri.E così che è un po' sprecata la brava Claudia Gerini in un ruolo mal sviluppato che poteva essere decisamente coinvolgente,così come tutto ciò che riguarda il personaggio interpretato da un gigantesco Michele Placido risulta una forzatura.E se ci si chiede che senso abbiano il personaggio di Favino e quello della Degli Espositi usati in quel modo e poi lasciati stare,il ruolo di Alessandro Haber in parte si salva dall'appiattimento generale.Le uniche nella seconda parte sviluppate da manuale sono la protagonista e la bambina,che danno vita ad un rapporto molto bello e sicuramente non banale per alcune scelte coraggiose,nonostante un finale prevedibile,che comunque non delude e anzi mantiene le aspettative.

E nonostante i difetti di sceneggiatura sopra citati,"La sconosciuta" è un film che fa pensare e riflettere.Sulla gelosia dell'affetto,sul senso di possessione che si può provare con i figli,sull'inefficienza della giustizia della società,ma anche sull' efficienza della giustizia del passato.

Anche non essendo perfetto e con i suoi difetti,un gran del lavoro assolutamente meritevole di visione.Tornatore mi sembra uno dei pochi registi italiani in grado di fare film internazionali,e viste le condizioni del nostro cinema,film e registi così bisogna valorizzarli al meglio..

Considerato uno dei migliori film italiani di sempre, è un dramma che mi ha messo angoscia e mi ha anche un po' turbato. In Italia siamo abituati a tutto un altro cinema ma c'è Tornatore con qualche film buono come questo. Brava la Rapaport.

Una storia cruda, raccontata con dovizia di particolari e con un'abilità disarmante.. Peccato per il ruolo di Placido che a mio avviso non gli si addice.. Protagonista strepitosa..

Troppe forzature,non mi ha trasmesso nulla

Storia toccante e, per certi aspetti, originale, recitata molto bene.

Se si ha voglia di "un buon drammatico italiano" questo è tra i migliori che ho visto.

Tornatore ci presenta un film/denuncia che tocca il delicato tema del mondo della prostituzione. L’inizio è un vero e proprio incubo, sia perché si fa una fatica bestiale a capire di cosa stiamo parlando, sia per il pessimo doppiaggio. Già nelle prime scene mi da estremamente fastidio sentir parlare italiano, perchè come al solito, risulta falsato. Ma possibile che nn si abbiano doppiatori di livello? Voci impostate che nn trasmettono niente. Amendola perché te ne sei andato? Ho però resistito alla fortissima tentazione di spengere il video. Ero intenzionato a capire dove il film volesse andare a parare! E così, man mano che le immagini passavano davanti ai miei occhi, tutta la nebbia iniziale si è lentamente dissolta, fino a raggiungere discreti livelli. Ho apprezzato la performance di Xenia Rappoport, in grado di creare forti emozioni e di dar vita e colore ad un personaggio molto complesso, mentre, come al solito, giù di corda la Gerini (nn riuscirò mai a capire come faccia a recitare). Buona infine la prova di Michele Placido che ben si adatta alla figura del viscido pappone. Bellissimo il rapporto tra Irena e la bambina (anche se a volte si avverte un certo disagio, provocato dall’eccessive pretese della ragazza straniera, come per esempio gli allenamenti) e strappalacrime il finale. Nel complesso un buon film che parte male, ma che poi si riassesta su binari discreti.

Trattasi di una piccola perla di Giuseppe Tornatore, sicuramente non ai livelli di Nuovo Cinema Paradiso ma probabilmente il suo secondo miglior film. Il regista siciliano ha la capacità quasi unica di alternare lavori veramente pregevoli come questo a delle cose oggettivamente impresentabili (su tutti l'inguardabile Malena), ed è nelle opere migliori che emerge ovviamente il talento che lo ha caratterizzato in tutto il mondo. La Sconosciuta è un film che ha dei limiti, soprattutto a livello di sceneggiatura, per cui diverse situazioni risultano forzate e inverosimili. Dal punto di vista tecnico poi non si può non sottolineare l'eccessivo manierismo in fase di regia e fotografia (invero alquanto fastidiosa), comune un po' a tutti i registi italiani e al quale ci si deve necessariamente abituare. I pregi sono però molteplici. La storia seppur forzata ti prende essendo carica di tensione emotiva. Inizia come un noir un po' atipico per poi diventare un dramma coinvolgente, grazie anche all'uso azzeccato dei flashback. Molto bello è anche lo sviluppo del rapporto tra la protagonista e la bambina. Notevolissima poi è l'interpretazione Di Ksenia Rappoport, veramente eccezionale e più di un gradino sopra i suoi colleghi ben più esperti (ad esempio Favino piuttosto in ombra, Placido invece è macchiettistico). Insomma David meritatissimo per l'attrice che ci mette veramente l'anima, oltre che una straordinaria presenza e fisicità

Peppuccio quando vuole sa "scrivere" film che farebbero invidia a come dio comanda di Salvatores, ma se li, l'apporto di Ammaniti rendeva il tutto ben congegniato nei minimi particolari, qua qualche sbavatura si nota. comunque rispetto a Baaria siamo in altro ambito. Indubbiamente senza l'apporto di Ksenia Rappoport il film non sarebbe stato così dirompente, un interpretazione giustamente premiata con il David. Alessandro Haber si distingue come un ambiguo portinaio. La Gerini lontano dai ruoli caciareschi riesce a dare un tocco di normalità al suo personaggio, Pierfrancesco Favino invece rimane un pò in ombra, ma sembra una scelta voluta. Discorso a parte per Michele Placido che come aguzzino è riuscito ma a volte il suo personaggio straborda sopra le righe in maniera esagerata. Il cameo di Piera degli Espositi è ottimo. Ottima colonna sonora di Nicola Piovani mi sembra, o è Morricone? Cameo anche di Margherita Buy nella parte dell'avvocato, valido.
Molto bella la fotografia, la storia si commenta da se, è sicuramente valida, anche se come o detto Tornatore a volte esagera nelle situazioni al limite.

SPOILER

SPOILER

SPOILER

Film di genere che mescola caratteri noir e thriller aggiungendo quel indispensabile tocco di dramma durante e verso la fine. Ottimo esercizio di stile per Tornatore che ci sa fare veramente dietro la cinepresa quando vuole nonostante alcune piccole forzature nella trama. 7.5/8

il mio voto è la media di una prima parte veramente interessante e una seconda parte che ahimè perde parecchio e fa scivolare questo film nel cesto delle occasioni perse.
ottima la fotografia, che riesce a creare un'atmosfera cupa in sintonia con la storia trattata e col dolore della protagonista e buona la sceneggiatura, anche se da un certo punto in poi, come detto, si finisce nel solito drammone telefonato a mò di denuncia, che spezza un ritmo e una suspance che tiene viva l'attenzione per buona parte del film.
prima sorprendente, poi deludente, tutto sommato da vedere, senza affannarsi a cercarlo.

Film che si lascia guardare, la protagonista è molto brava...è solo che sinceramente a me non ha trasmesso niente!
Facilmente dimenticabile....ma comunque sufficiente!

Bella interpretazione della protagonista e bella storia, del resto la mano di Tornatore si vede e come.

Film molto intenso, interpretazione sontuosa, ottima ambientazione, regia sapiente

Trama ben articolata relativa ad una vicenda mista aa una realtà molto triste che conduce allo sfruttamento della prostituzione ed a una un pò surrealistica che ben si sposa con la riuscita di un film che tiene alta l'atenzione fino alla fine. Brava la protagonista e Placido. Belle le musiche di Ennio Morricone.

Davvero un bel film, ottimamente girato e recitato... per non parlare della grande colonna sonora del maestro!

Tornatore è una garanzia, questo film ha uno sviluppo incredibile, pieno di dolore, sofferenza e scelte impossibili. Molto pesante ma non solo per la trama, ma anche per la perenne colonna sonora di Morricone molto angosciante, senza dimenticare gli ambienti spesso chiusi, scuri e opprimenti. Ksenia Rappoport, l'attrice protagonista, da una performance straordinaria, e incarna perfettamente il ruolo che le ha assegnato Tornatore. Ottimo tutto il cast tranne Pierfrancesco Favino che francamente a me non piace mai in nessun film, ed evitabile il ruolo di Margherita Buy inserito in extremis. Anche alcuni passaggi narrativi sono piuttosto forzati, ma chissene.

la fa sempre fuori, tonatore. i
nizio un poco legato, macchinosa l'entrata della protagonista su uno dei molti, troppi passaggi forzati del film. che comunque regge bene, fino alla carrellata del regista tornatarantino sul petto placido dell'attore pelato.
poi, risibile. placido è ridicolo nella parte di chi muore due volte. l'attrice protagonista è assolutamente inadeguata, come le sue lacrime sulle gote. sufficienza solo per la gerini.

furbata oscaresca, ennesima, del modesto regista sempre in cerca di successo.
succederà, allora.

Meno male che c'è Tornatore, l'unico regista italiano assieme a Gabriele Muccino (ogni tanto) a fare dei film decenti. La trama è delicata ma portata avanti egregiamente e fino alla fine si rimane incollati alla tele, fino a chiarire tutti i dubbi sorti durante la visione. Bella anche la scelta dei colori, vivaci per scene del passato e scuri per il presente.

Splendido film di Tornatore, una trama molto ben articolata.
Buona la regia, fotografia eccellente, musiche di Morricone come al solito perfette.. e l'ho apprezzato molto anche per come è stato interpretato.
Come già detto da altri, ci sono un po' di forzature nella trama, tuttavia il film è molto ben riuscito.

Conoscendo il mio pollo avevo accuratamente evitato questo film fino ad ora, non perchè non lo ritenessi un buon fim, ma semplicemente perchè temevo nella solita vena masochistica tipica di un certo cinema italiano, e l'ultima cosa che desidero è andare al cinema / vedere un film per farmi prendere a pugni nello stomaco...
Poi leggendo i commenti del bellissimo La Doppia Ora, ho notato innumerevoli accostamenti tra la perla di Capotondi e questo drammone di Tornatore.
E mi sono fatto tirare dentro, nonostante le mie sensazioni e la presenza di Placido (che proprio non sopporto - bravissimo eh, per carità, ma proprio non lo sopporto), e ho provato a vederlo.
Dal punto di vista tecnico nulla da dire, il film (a parte alcune forzature nella trama, come già detto da altri) è fatto veramente bene. Regia pulita e di classe, dialoghi curatissimi, fotografia efficace. Tutta la prima parte mi è piaciuta tantissimo, anche perchè faceva sperare in un bel giallone, con tutte quelle informazioni rilasciate col contagoccie e con la figura di Irena che piano piano acquisiva la sua identità... In più di un momento mi è venuto mente addirittura Hithcock, con quelle lunghe sequenze di Irena da sola, senza dialoghi, accompagnate solo dalla musica.
Poi però il film prende ahimè un'altra piega, e diventa la solita solfa spaccamaroni sulla triste vita di chi purtroppo è meno fortunato di noi, e sembra quasi compiacersi per quanta sofferenza ti butta in faccia.
Peccato davvero, almeno per quanto mi riguarda. Poi si sa, i gusti...

Dal grande narratore Tornatore... un film ambiguo che smonta e rimonta la più immediata delle interpretazioni: il non potersi fidare degli extra comunitari. Grave errore...e Tornatore ci schiaffeggia moralmente con la più retorica delle prediche: non bisogna fermarsi ai luoghi comuni... anzi. Più che altro ci resta da chiedersi se i veri "cattivi" siamo noi (nel personaggio di Muffa)... che ci approfittano delle debolezze e della voglia di evadere di quella gente da paesi in rovina e in perenne miseria. Tornatore è ben supportato da Morricone. I personaggi meglio riusciti, oltre naturalmente alla bravissima Rappaport, sono quelli senz altro di Haber e di Placido (irriconoscibile).

Continua ad essere sempre più convinto che Tornatore sia uno dei pochi, se non l'unico, regista italiano (di adesso) degno di essere chiamato tale.
Mette su un thriller/dramma toccante e violento, senza mai cadere nel gratuito, dove tiene incollato lo spettatore allo schermo fino al colpo di scena finale.
Buone le prove della Rappoport, del "cattivissimo" Placido e della bambina.
La Gerini e Favino due soprammobili.
Solo 2 cose ho trovato assurde e non mi sono molto chiare:



SPOILER

Film impegnativo ma molto godibile. Peccato per il personaggio interpretato da Placido, con scene assolutamente improbabili...

ragazzi ho ancora i brividi e le lacrime agli occhi...una storia fatta di violenze subite ma anke di amore....grande tornatore!!

Davvero un bel film, un storia che si svela man mano col procedere della sceneggiatura rivelando particolari sempre piu "duri" e cattivi. Bella e particolar ela storia, e buono tutto il cast, ho apprezzato particolarmente Placido. Consigliato.

Il risultato finale è molto buono. Sinceramente mi aspettavo un film più drammatico e duro, un qualcosa di più reale. Invece concretamente si tratta quasi di una puntata di distretto di polizia vista dalla parte di una vittima. Diciamo, un po meno romanzato avrebbe colpito di più lo spettatore. Anche se bisogna ammettere che il film riesce a trasmettere con buoni risultati i sentimenti della sua protagonista principale. Il film è molto godibile dall'inizio alla fine, sperando vivamente che mai succedano realmente cose simili alle scene mostrate, quelle più crude e disumane.

Bel film, Tornatore è sicuramente fra i registi italiani più talentuosi. Ottima regia e interpretazioni ok. La trama non ti permette di staccare gli occhi dallo schermo neanche per un secondo! Non capolavoro assoluto ma bel film.

un bel film assolutamente da vedere. Ottima anche le colonne sonore di Morricone. Gli unici nei sono un paio di scene non tanto chiare........ GRANDE TORNATORE.....

SPOILER

Tornatore si dimostra ottimo regista d'interni: il mondo sommerso del condominio dove si svolge parte della vicenda, alieno (in apparenza) dai vizi rassicuranti della borghesia (in tal senso la coppia Gerini-Favino è esemplare, perfetta) ma non è altrettanto bravo a dominare un racconto che cede faticosamente al manierismo e al deja vu quando intende colpire emotivamente lo spettatore: l'espediente diventa facile, si calca spesso la mano ottenendo l'effetto contrario: perchè l'improvvisazione emotiva, tanto efficacemente tradotta nella prima parte del film, diventa ingestibile, finendo per diventare un clichè gratuito.
Così la vicenda di Irena, tanto complessa e tormentata, rischia di tradursi nel solito diario/confessione da best-seller letterario (irritante quando si racconta davanti alla catatonica P. Degli Esposti, invero sensibile e commovente nei suoi momenti anche sconcertanti con la bambina) tradotto per il grande schermo con reticenza tempi e (talvolta) dialoghi post-televisivi.
E questo rovina in parte (compreso il nesso temporale di comprimere una vita in poco più di un'ora) l'esito di un film interessante, almeno sulla carta ("Si può avere un sogno vero in mezzo a tanti incubi?") ma discontinuo: soprattutto il personaggio laido di Placido, talmente fuori le righe da risultare macchiettistico, tanto da privarlo della sua stessa essenza malefica...
Peccato, in fondo piace l'ambivalenza vittima/carnefice/p.u.t.t.a.n.a./santa della protagonista.
Con toni più dimessi e meno necessità di esprimere ad ogni costo l'orrore della vicenda fino quasi ad assolvere le rispettive azioni/reazioni (un rischio calcolato o involontario?) sarebbe stato un capolavoro.
E un cinema un pò più "paraplegico", meno divorato dalla sua urgenza espressiva e psicologica, avrebbe reso un servizio migliore

Buon film dell'ottimo Tornatore.
Storia che scorre bene anche se la trama in alcuni punti pare un po forzata diciamo.
Tecnicamente ottimo, dalla fotografia alla colonna sonora. Niente da dire sul cast, tutti molto bravi.
Un film che merita senz'altro una visione.

Grande sorpresa positiva quest'ultima fatica di Tornatore. E' un film davvero girato magnificamente, fotografato benissimo e recitato magistralmente da attori insospettabilmente bravi anche in ruloi drammatici(vedi la Gerini). Superba l'interpretazione della Rappoport, con quel volto malinconico e quell'aria distaccata e magnifico pure Placido, un personaggio senza moralità davvero disturbante e apprezzabile pure Favino altre alla già citata Gerini. Straordinarie le sequenze dei flashbacks e a parte il finale un pò prevedibile è davvero un gran film, cupo, teso e inquietante. Un pugno nello stomaco.

Forse il più bel film dell'anno 2006. Lo vidi al cinema e rimasi sorpreseo x la regia!

Miseria schifa, mi tocca concordare con Joker...
Tornatore dirige un film tedioso, tecnicamente valido ma troppo lento e ripetitivo. La storia viene narrata attraverso rapidi flashback montati molto bene, la colonna sonora di Morricone viene inserita a casaccio, le sue musiche sono spesso fuori luogo ed ingombranti.
Tutta la prima parte del film è noiosa ed inutile, la seconda parte invece prende una piega diversa diventando quasi un thriller e quindi cattura l'attenzione di chi segue.
Più scene conciliano il sonno, un film ''dall'abbiocco facile'' come sono solito dire io.
La sufficienza arriva dall'aspetto tecnico davvero valido. La fotografia e il montaggio sono ottimi, anche gli attori sono molto bravi. Su tutti un Placido cattivo nello sguardo. Bene anche Favino.
Il finale è davvero troppo sbrigativo e frettoloso, però forse è meglio così, almeno non si è prolungata l'agonia.
Indubbiamente può piacere, personalmente non lo trovo proprio tutto da gettare via. Potrebbe meritarsi una seconda visione.

Un bel film che mi ha convinto. Per buona parte della sua durata, la pellicola era pregna di una certa ansia, un' inquietudine quasi palpabile, come se dovesse accadere qualcosa di grave da un momento all' altro. E questo grazie anche al montaggio dei flashback che introducevano la cruda realtà che la protagonista aveva vissuto. Nella parte finale è da sottolineare il dialogo all'ospedale tra la donna e la bambina che si rifiutava di nutrirsi, a mio parere molto toccante.
Il cast fa sfoggio di una grande prova, particolarmente intensa e coinvolgente quella di Ksenia Rappoport (a me sconosciuta) e quella di un feroce e spietato Michele Placido.
Ultima nota di merito va al regista, in grado di raccontare e ricreare emozioni particolarmente forti e di grande impatto. Infatti, credo che G. Tornatore sia uno dei più bravi regista della sua generazione.
Un ottimo film italiano da consigliare.

Facevo zapping. Sono capitata su canale cinque per caso e ci sono rimasta sino alla fine del film, perché, anche se qualche scena non mi ha convinta, gli eventi sono narrati in maniera interessante, alternando sequenze di amore e odio.

Personaggio principale ben caratterizzato, devo dire.

"La sconosciuta" di Giuseppe Tornatore seppur trattando tematiche abbastanza drammatiche e soprattutto reali ed attuali non riesce ad ammaliare totalmente.

Il film presenta molti difetti, ovviamente oltre alle pecche ci sono anche diversi pregi ma in linea sommaria questi ultimi sono "oscurati" da una grande serie di imperfezioni.
Innanzitutto la trama della pellicola è altamente forzata, quasi improbabile, inoltre il ritmo de "La sconosciuta" è indubbiamente blando, ne consegue la noia; alcuni personaggi come il Boss "Muffa" svolgono funzioni troppo ingombranti e risultano essere alla lunga molto improbabili, insomma alcuni episodi sono troppo "irreali" e tratti davvero "seccanti".

La pellicola italiana è sicuramente "ornata" da una serie di positività tecniche (fotografia e cast) ma oltre ad un egregio lavoro prettamente tecnico manca quella genialità e soprattutto quella trazione (classica dei film di Tornatore), la pellicola non riesce mai a decollare, inoltre "La sconosciuta" è un film un po' troppo tragico, in sostanza il regista poteva (almeno in alcuni frangenti) architettare un qualcosa di diverso, in pratica un qualcosa di armonioso che si distaccava dalla totale, sistematica e perenne angoscia del film.
Anche il finale (frettoloso e poco "carismatico") non colpisce in modo totale; film molto lento, troppo triste e a tratti maledettamente ripetitivo e molto prolisso. Flop di Tornatore.

grandissimo stupendo davvero un ottimo film! la qualità si riconosce davvero.. che dire.. io lo definirei un capolavoro italiano. Nessuna scena è priva di almeno un sentimento ma soprattutto l'attrice principale alla fine mi è piaciuta molto.. ma è tutta la storia in sè che è davvero molto bella..insomma guardatelo!

non avevo ancora avuto il piacere di vederlo...questa sera me lo sto gustando in tv...sembra proprio che sia imperdibile!

Tornatore non tradisce mai... Film molto ben diretto e recitato.

Fa sempre piacere scoprire che anche in Italia ci sono persone capaci di creare ottimi film come questo..toccante e bellissimo

una storia amara, forte e bellissima; sorpresa per la Rappoport in un ruolo veramente difficile. grandissima prova di Tornatore che costruisce un'atmosfera angosciante e sublime. le musiche splendide di Morricone impreziosiscono una delle opere italiane più belle degli ultimi anni

Veramente un bel film italiano sfortunatamente non molto conosciuto.
Trasmette giustamente angoscia perchè parla di una storia cruda e toccante.
Le musiche lo rendono un opera d'arte.

davvero bello

angoscia mi trasmette... solo angoscia

La prima parte è molto lenta e pesante, la seconda si riprende concludendo abbastanza bene.

Molto buono il ricco cast corale.

si merita piu di 4 solo perche c'erano alcune belle scene ma per il resto viene angoscia ed è troppo ripetitivo

veramente un bel film!!la storia è molto avvincente e prende sin dall'inizio...Xenia Rappoport davvero brava..ha recitato perfettamente!!

film troppo bello di cui se ne è parlato troppo poco...
quando esce un film italiano del genere dovrebbe avere maggior rilevanza almeno in italia...
sicuramente non un capolavoro, ma molto molto bello

Film inquietante, coinvolgente, duro, commovente...giustamente premiato con 5 David Donatello, Tornatore dirige un film che fa molto bene al cinema italiano!

Una pellicola eccellente di Tornatore, priva di sbavature, con belle interpretazioni (la Gerini però non mi ha convinto del tutto). Ottime le musiche di Morricone, e ci mancherebbe. Una storia cruda e coraggiosa, di grande impatto, raccontata e montata molto bene. Prima parte a passo misurato, seconda parte che avvince e impenna i ritmi della narrazione. Forse a volte pecca un po' di fotografia da fiction televisiva, ma glielo si può perdonare molto volentieri.

un gran bel film che ha tentato invano di risollevare le sorti del cinema italiano ormai raggiunto dalla fine che tutti ci aspettavamo!
un bellissimo film,molto accattivante nei dialoghi e veramente fatto bene per quanto riguarda la psicologia dei personaggi analizzati benissimo senza sbavature e senza rendere il film illineare(se mai si possa usare questo termine nel vocabolario italiano)....una recitazione sublime senza accessori recitativi tipici del teatro e ormai purtroppo tipici del cinema italiano!
unica nota negativa è il troppo pathos utilizzato in alcune scene che non ne richiedevano affatto.
Tornatore difficilmente sbaglia e ora l'ha dimostrato!

L’ultimo lavoro cinematografico firmato da Tornatore.
Il mistero che si cela dietro a quella donna venuta dall’est, le sue paure, i suoi timori, i suoi gesti, la sua forza, tanti aspetti che emergono nel corso del racconto e che si ricompongono lentamente per farsi pienamente palesi solo nella seconda parte, flash-back che mostrano un passato fatto di dolore, abusi, sofferenze ..un incipit davvero ottimo, una regia attenta e dei tocchi da gran maestro, ma nel complesso quest’ultimo lavoro di Tornatore non mi ha convinto del tutto ..qualche forzatura narrativa (una perfezione per incasellare ogni singolo pezzo apparsa non convincente) di troppo e personaggi eccessivamente marcati, non solo sul puro versante caratteriale, per risultare fino in fondo credibili, sono gli elementi che nel complesso fanno calare il mio giudizio su questa pellicola ..anche le musiche del grande maestro Morricone non mi sono apparse esaltanti, sinceramente ci si poteva aspettare molto di più ..direzione, come già precedentemente detto, tecnicamente ineccepibile per il bravo regista siciliano.
La scelta del cast risulta solo in parte accettabile (non ho mai amato il modo di recitare della Gerini), con una prova d’attrice invece assolutamente convincente della giovane e bella protagonista Xenia Rappoport, davvero sicura in un ruolo molto complicato proprio per le diverse sfaccettature che il personaggio da lei interpretato implicava nel racconto ..il finale rileva luci ed ombre!
Film sempre di buon livello per Tornatore ma al di sotto delle aspettative ..cmq consigliato!

Una ragazza ucraina,Irene,dal volto triste e impenetrabile.
Una famiglia modello,quella degli Adacher,padre, moglie e figlia.
E lo strano legame che sembra unire Irene alla figlia degli Adacher,Tea.
Un legame che diventa evidente,molto forte,quando Irene inizia a prendere sotto la sua custodia la ragazzina,diventando per lei una virtuale sorella maggiore.

Ma Irene ha alle spalle un passato di violenza e soprafazione,legato a vicende personali tristissime.
Si scopre che la mafia russa la costringeva a prostituirsi,e ad avere dei figli che poi vendeva al mercato nero.
L'artefice di tutto ciò,Muffa,ritorna dalle ombre del passato per vendicarsi.
E la storia si tinge di nero.

A grandi linee,è questa la trama del film La sconosciuta,opera della piena maturità di un regista,Tornatore,che riesce a incantare,stupire,commuovere e tenere avvinghiati alla poltrona gli spettatori.
Una storia che si dipana attraverso ritmi lenti,ma assolutamente avvincenti;sin dall'inizio l'oscura figura di Irene,resa magnificamente da Xena Rappoport,appare tormentata da qualcosa di oscuro.
Man mano che la vicenda prende corpo,ci scopriamo a parteggiare per lei.
Perché la storia di Irene è la storia dello sfruttamento,della schiavitù di migliaia di ragazze,in ogni parte del mondo.
Una storia di violenza,di dignità negata.
Ma Tornatore riesce ad eludere la trappola del facile vittimismo,della commozione e della lacrimuccia.

Il film non è di denuncia,o quantomeno denuncia senza mai dare l'impressione di volerlo fare;è un noir d'atmosfera,in cui contano molto più le diverse psicologie dei personaggi che lo squallido sottobosco che la circonda.
Una storia che graffia,punge e che si ricorda.
Per le interpretazioni dei vari attori,dalla citata Rappoport a Michele Placido,un luciferino pappone amorale e senza scrupoli;a Claudia Gerini,moglie dell'orafo,una donna che non riuscirà a trovare in se quella scintilla di umanità che invece Irene conserva,nonostante le dure prove della vita.
Bravissimo,al solito,Alessandro Haber,nel ruolo ributtante del portiere che approfitta dello stato di necessità della ragazza.
E' bravo Tornatore,a disegnare un ritratto indimenticabile di una società che dietro la patina di rispettabilità nasconde segreti inconfessabili.

Finalmente un film italiano coraggioso, che abbandona gli insopportabili sentimentalismi e le facili soluzioni di tanto cinema neo-neorealista del passato per costruire un noir cupissimo, teso e a tratti davvero choccante.
Dietro la timida riservatezza della colf ucraina si nascondono orrori indicibili (fantastico nel disgusto che ci evoca Michele Placido) in qusto film costruito benissimo, che si regge su una sceneggiatura solida e su una lucidità da brivido.
Nessuna emozione scontata e momenti barocchi che ricordano l'ultimo Cronenberg. Splendida la protagonista, compressa tra arrendevolezza e determinazione, che ci guida nella sua storia da incubo come nel migliore dei thriller americani.