stake land 2 - the stakelander (2016)

Inferiore nettamente al suo predecessore, purtroppo la regia piatta e frettolosa non ha aiutato certamente lo sviluppo della storia. Anche il budget non è all'altezza del primo capitolo.

Rispetto al primo film perde qualcosa in termini di action gore, mostrando più interesse verso i dialoghi, ma complessivamente non si può dire che non offra momenti abbastanza ben fatti visivamente.

Se il primo film strizzava l'occhiolino a The Road di John Hillcoat, il suo seguito ricalca la falsariga di Walking dead con i vampiri al posto degli zombies. E' meno cupo, tensione bassa e privilegiato più il lato action. Sembra veramente una puntata di un serial televisivo, non ha un vero eproprio inizio e lo stesso dicasi per il finale. I personaggi sono più che collaudati e non hanno bisogno di presentazioni, i comprimari non hanno delle particolari definizioni, però il villain di turno dalle buone potenzialtà viene lasciato in disparte. Non bruttissimo ma inferiore al primo capitolo.

Davvero una terribile carnevalata. Vedendolo continuavo a fare paragoni con The walking dead e questo ovviamente ne esce con le ossa sbriciolate. Terribile soprattutto la recitazione, attori inespressivi che nemmeno si sforzano a rendere credibile l'assurda vita che stanno vivendo.
Andate tutti a zappare

Dopo aver apprezzato il primo capitolo avevo riposto non poche speranze in questo sequel nonostante il cambio alla regia, ora orfana del bravo Jim Mickle ed affidata al semisconosciuto duo Berk/Olsen. Purtroppo la conferma dei due attori protagonisti, con Nick Damici ancora nei panni dell'esperto ammazzavampiri e sempre autore della sceneggiatura, non sono bastati a rendere degna di nota questa seconda parte, sempre ambientata nel disperato scenario post-apocalittico causato dal proliferare dei succhiasangue.
Non che in precedenza fosse l'originalità il motivo di maggiore interesse, ma c'era qualcosa, come un senso di disagio e tensione a dar lustro a una pellicola per certi versi -pur alla lontana- accostabile allo stupendo "The Road". In questo caso la sensazione è di generale piattezza, sia nella messa in scena con scenografie poco d'impatto, sia nello svolgimento della storia che è in fin dei conti un lungo deja-vu di cose viste e straviste.
Come in precedenza il make-up convince poco e soprattutto abbiamo un'antagonista completamente priva di carisma. L'epilogo è poi incredibilmente anonimo, mentre in precedenza gli avvenimenti (mai sorprendenti) appaiono legati tra loro in modo raffazzonato.
Delusione.