Voto Visitatori: | 7,09 / 10 (112 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 7,00 / 10 | ||
Sono passati dodici anni e cinque film da quando Kevin Smith presentò al Festival di Cannes il tanto acclamato "Clerks", la sua opera prima dietro (e davanti) la macchina da presa che lo impose come icona del cinema 'fancazzista' e fece conoscere al grande pubblico la sua indubbia capacità di creare personaggi stravaganti e incredibilmente carismatici.
Nel 2006, il regista originario del New Jersey torna di nuovo sulla Croisette del festival transalpino per presentare l'attesissimo seguito della sua pellicola d'esordio, interpretata da tutti i protagonisti del primo film con qualche addio e diverse new entry, su tutte: il colore.
L'ambientazione si sposta dal degradante Quick Stop, andato letteralmente in fumo poiché Randal si è dimenticato la macchinetta dal caffè accesa, all'unto fast food Mooby, dove Dante, inseparabile amico e socio di Randal, si appresta a trascorrere il suo ultimo giorno di lavoro insieme al gestore del locale, una dolce ragazza di nome Becky, e al giovane ed impacciato Elias prima di partire per la Florida dove convolerà a nozze con la fidanzata Emma.
Per chi, tra i pochissimi, come chi scrive, non aveva particolarmente apprezzato o comunque non pienamente capito l'intento dell'originale, questo seguito rappresenterà certamente una vera e autentica sorpresa, mentre, presumibilmente, sarà l'esatto opposto per chi invece ritiene il primo capitolo della saga dei Commessi un indiscusso capolavoro.
Le situazioni tragi-comiche di estrema quotidianità che caratterizzavano il film del '94 sono, bene o male, le medesime riproposte anche in questo sequel, ma al contrario di quel che spesso accade con i seguiti, il risultato, in questo caso, è, a parere di chi scrive, di gran lunga migliore.
Le gag interpretate dagli instancabili Dante Hicks e Randal Graves, alias Brian O'Halloran e Jeff Anderson, godono di un'impareggiabile freschezza che rende il ritmo piacevole e mai ingombrante, e lo stesso vale per i mitici Jay & Silent Bob (Jason Mewes e il regista Kevin Smith), che si cimentano in irriverenti e spassose parodie di celebri film (su tutti, "Il silenzio degli innocenti") e danno vita a situazioni che, a loro modo, restano impresse nell'immaginario collettivo: "Una fottuta Bibbia?!?" "Ehi, Ehi, Ehi! Una Fottuta Sacra Bibbia, figliolo!". All'analisi della trilogia di "Guerre Stellari" già ampiamente esaminata nel prototipo, si aggiunge quella de "Il Signore degli Anelli", e grazie ad esse potremo assistere a momenti assolutamente memorabili tra cui un dibattito/duello a tre tra Randal, Elias e un cliente del Mooby.
Tra saghe cinematografiche e seghe sul lavoro, c'è spazio anche per due camei d'eccezione di Ben Affleck e Jason Lee, un'azzeccata colonna sonora e degli spunti di riflessione che denotano, seppur in una minima parte, l'acquisizione di una certa maturità da parte di Kevin Smith, cineasta talentuoso ma che, purtroppo, durante la sua carriera non è stato in grado di evolversi a livello artistico e che, molto probabilmente, verrà ricordato sempre e solo come 'quello di "Clerks"'.
Ad ogni modo, un film ampiamente consigliato a chi ha voglia di farsi delle sane risate con un umorismo spontaneo, elegantemente e consapevolmente volgare e goliardicamente cinefilo.
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Recensione a cura di FrancescoManca - aggiornata al 16/07/2010 11.59.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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