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Voto Recensore: | 9,00 / 10 | ||
Vi troverete in un moderno paradiso terrestre.
La nostra Arca di Noè rimarrà fedelmente ancorata ad una vita di verità e bellezza che sarà la vostra nuova vita.
Il mondo migliore che sognate è qui, ed è pronto ad accogliervi. Non rinunciate a ritrovare un'esistenza veramente a misura d'uomo.
Ad aprire il film è una sequenza di diapositive, che introduce subito lo spettatore a quelle che sono le vere protagoniste del film: le Starliner Towers (in italiano curiosamente ribattezzate "Arca di Noè"). Queste non sono altro che un complesso di appartamenti di lusso autosufficienti, con le infrastrutture di una piccola comunità. Quest'immenso residence che si erge nei cieli di Toronto non si limita ad offrire ai propri clienti ogni sorta di moderna e lussuosa comodità, ma si propone come una sorta di mondo perfetto e utopico: una terra promessa. Una ricostruzione scenica di questo tipo, volutamente asettica e sterile quasi fossimo in una sala operatoria, è tipica di molti film successivi del regista canadese.
Le torri, cosi concepite, diventano terreno fertile per il proliferare di quello che sarà il loro antagonista all'interno del film: un parassita. Originariamente sviluppato per replicare organi malati e con qualche ingrediente afrodisiaco, al fine di controbilanciare l'eccessiva cerebralità a cui il genere umano è giunto, questi impazzisce e trasforma gli umani ospitanti in individui violenti, in balia di irrefrenabili pulsioni sessuali.
L'unico modo di proliferare per il parassita è per mezzo di “attacchi” sessuali dell'individuo contagiato verso le altre persone, in modo da potersi intrufolare attraverso ogni orifizio disponibile. Tutto il film descrive la lotta emblematica fra le Torri e il Parassita, l'ordine e il caos, la forma geometrica definita che tende verso l'alto, come una moderna babele, in un'aperta e luminosa chiarezza di intenti, contro l'informe e oscuro che parte dal basso risalendo gli anfratti.
E gli esseri umani? Non sono altro che il campo di battaglia, il territorio di conquista. Cronenberg stesso in questa lotta sembra strizzare l'occhio ai parassiti, e non potrebbe essere altrimenti visto che nel film sono loro i mutanti.
"Shivers" è uno dei primissimi film di Cronenberg, il primo con una distribuzione degna di essere chiamata tale.
Secondo le parole dello stesso regista l'idea del film nasce da un suo sogno in cui un ragno usciva dalla bocca di una donna durante il sonno. Ed è proprio il tema dell'intrusione corporea che ricorre ossessivamente nel corso di tutto il film e della successiva filmografia del regista canadese, come il sesso in tutte le sue forme, ma in particolare il cibo o meglio ancora l'atto d'inghiottire.
Durante tutto il film si trovano spesso i protagonisti nell'atto di mangiare, bere, inghiottire pillole, chiedere cibo: "Cosa preferisci mangiare?" ha appena chiesto lei all'uomo che ama, che le risponde: "Te" con una banalità amorevole, ma che nel contesto del film può essere intesa in senso letterale.
Con tutte le sue imperfezioni e “pacchianate”, "Shivers"è un film che colpisce e rimane impresso, come lo stesso Scorsese ammise dopo averlo visto ad un festival. Inizialmente non gli diede troppo credito, ma fu costretto ad ammettere di essere rimasto ossessionato da alcune scene del film in particolare dall'apocalittica scena finale nella piscina.
È un film molto naif, che trasuda purezza e una certa gioia selvaggia. Quello di Cronenberg è un universo senza felicità popolato solo da vittime, in cui l'anormale diventa normale.
Nel finale del film, nonostante l'infrazione di ogni tabù, gli abitanti dell'Arca di Noè escono sulle loro automobili calmi e sereni per riprendere la loro vita normale nelle “più” normali delle condizioni.
Sono gli uomini e le donne di sempre, quelli che conosciamo.
Come me e come voi, come tutti noi.
La catarsi è compiuta.
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Recensione a cura di bungle77 - aggiornata al 13/10/2008
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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