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"E IL VERBO SI FECE CARNE"
Un qualsiasi approccio all'irrazionale universo Cronenberghiano deve ricondursi ineluttabilmente alle determinanti ontologiche dell'essere.
Tuttavia, nella terminologia moderna, non esiste un vocabolo che possa descrivere la condizione dell'uomo nella visione di, quello che reputo, uno dei più grandi geni concettuali dei giorni nostri; questo perché le sue ossessioni sembrano avere radici fin troppo profonde, inarrivabili e sostanzialmente dimenticate.
E' addirittura nel giudaismo farisaico infatti che, con il termine "Basar", viene anticipata la fusione metafisica tra il corpo e il lato psicosomatico dell'anima (nefesh), primo ma non unico, tema comune tra le varie opere di C.
"LA TRAMA"
I gemelli Elliot e Beverly Mantle (Jeremy Irons) sono due ginecologi di successo; sono i due volti di una medicina fine a se stessa, focalizzata sul trionfo del medico anziché sul benessere del paziente.
La loro vita si sviluppa in simbiosi tra ricerca e fama, nel perfetto farneticare del vivere odierno, fino al giorno in cui l'incontro con una nuova cliente (Geneviève Bujold), affetta da una strana malformazione (utero triforcuto) che la rende sterile, cambierà per sempre il corso degli eventi.
E' l'inizio della follia, della dipendenza da stupefacenti e della rottura di una relazione fraterna che superava i confini dell'amore platonico.
"PSICANALISI DELL'ASSURDO"
Con "Inseparabili" il rapporto fra le "costituenti imprescindibili" dell'uomo assume una forma nuova e si integra (come già anticipato nella parte finale del precedente "The fly - la mosca") con l'introduzione dell'elemento "alieno" rappresentato dal metallo: creazione umana che diviene parte integrante dell'essere.
Paradossalmente la differenza più evidente, desumibile comparando "Dead Ringers" ad altri capolavori del regista canadese, sta proprio nel tipo di approccio che segue la fusione tra la sostanza organica pulsante e la fredda materia inanimata: se in "Crash", in "Videodrome", o nello stesso "La mosca" la metamorfosi vestiva i panni della fatalità, in "Inseparabili" essa diviene strumento attivo nell'ultimazione della follia.
Ed è esattamente in quello che potrei descrivere come "il climax nel delirio" che Croneneberg decide di giocarsi la carta della suggestione, introducendo con "gli strumenti chirurgici per operare donne mutanti" uno degli elementi visivi più indimenticabili della storia del cinema.
Questi "strumenti" si collocano nel subconscio in una posizione comune a scienza e arte, carpendo dalla prima la precisione e dalla seconda l'irriproducibilità.
"Ogni azione è unica in quanto legata al tempo". La chirurgia, che non a caso basa sé stessa su un dualismo genio/tecnica, tenta di rompere questo concetto, viola più di ogni altra scienza le leggi elementari ed in sostanza esplora gli aspetti più reconditi di "un'etica naturale".
Ma questo è inaccettabile; nel momento in cui l'uomo tenta di violentare la natura (propria o altrui) esso diventa parte di un mito folle. Tutto diventa sbagliato; tutto diventa deforme e orribile.
La porzione narrativa di questo titolo si riduce ad un tanto meraviglioso quanto inevitabile pretesto per mostrare l'assillante dicotomia alla base del singolo. I due gemelli, infatti, non possono essere altro se non i due volti di una stessa persona; essi sono la metafora delle contraddizioni alla base di ogni uomo.
Nel momento in cui l'anima (il gemello più sensibile) viene spezzata, previo il bisogno d'amore, la mente ("l'altro Jeremy Irons") crolla nel baratro dell'inevitabile/irreversibile.
Anche la scelta dell'utero triforcuto non è casuale: l'amore è preso in esame come un errore, uno scherzo della natura, impostosi per distruggere l'equilibrio altrimenti perfetto nell'essere supremo che concilia i difetti e le virtù più antitetiche.
"CRONENBERG E IL SOGNO OVVERO: LA SCENA CULT"
Come accade in molti altri film del regista, la visione chiarificatrice delle paure e delle frustrazioni dei protagonisti si materializza nel mondo onirico (con buona volontà da parte dell'osservatore nel riconoscere che "non tutto è un sogno").
In "Inseparabili" la proiezione profetica delle angosce di Beverly prende forma dall'incubo, attraverso un'immagine che simboleggia, in modo più che eloquente, il ribrezzo che costui prova all'idea di un distacco dal fratello; egli infatti assiste impotente allo spettacolo della sua amata che strappa a morsi il cordone ombelicale che la lega indissolubilmente a Elliot.
Questa sequenza, trionfo del surrealismo contemporaneo, basterebbe da sola a giustificare la maestosità della pellicola.
"CURIOSITA'"
"Inseparabili" uscì nelle sale americane nel 1988 con il nome di "Dead Ringers" (sosia). Pare che Cronenberg sia stato costretto a mutare quello che doveva essere il titolo originale, ossia "Twins", a causa di un altro film uscito con pochi mesi di anticipo diretto da Ivan Reitman e interpretato dalla strana coppia Schwarzenegger, De Vito intitolato appunto "Gemelli".
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Recensione a cura di Aenima - aggiornata al 19/10/2005
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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