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Una donna, precisamente una hostess si ritrova invischiata in una storia di soldi e droga che coinvolge non solo lei, ma una serie di personaggi i quali cercano di fregarsi gli uni con gli altri.
Quattro anni dopo lo strepitoso successo mondiale di Pulp Fiction Quentin Tarantino torna al cinema con quest'opera. Ma ci torna per poco, perché in realtà la pellicola al botteghino è stata un vero disastro tanto da essere ritirata dopo poche settimane. Le masse che erano accorse per vedere il nuovo film del regista prodigio ne hanno decretato il fallimento etichettandolo come brutto, partorito da un autore troppo giovane, drogato dall'enorme successo ottenuto con il predecessore. Ma in realtà Jackie Brown è veramente un grande film, un altro capolavoro, diametralmente distante anni luce dal precedente ma nello stesso tempo molto simile. Tarantino decide di non fare un semplicistico seguito di Pulp Fiction, rischiando molto, ma la pellicola è veramente splendida, un favoloso noir che ti trascina per le quasi tre ore di proiezione diretto magistralmente, con grande classe, con alcune parti memorabili, come il piano sequenza finale, o quello iniziale. Anche qui sono presenti tutti gli elementi del cinema di Tarantino, grande ironia, bella storia, attori superbi; Samuel L. Jackson, ormai un punto fermo, un'icona dei suoi film è veramente grande, sforna una prestazione sublime, di poco superiore a quella di Pam Grier la protagonista femminile regina della blaxploitation. Le loro prove sono accompagnate da una cerchia di illustri comprimari che forse definire tali è alquanto riduttivo, Robert De Niro, Bridget Fonda, Robert Foster, per citarne solo alcuni.
Fattore comune e di successo, inoltre, è il tipo di narrazione, perché se la maggior parte dei registi ci descrive tutto per accumulazione, Tarantino lo fa destrutturando le varie componenti del mosaico per poi riunirle spiazzando lo spettatore, SEMPRE, nel finale, dove quelli che sembravano buoni sono in realtà i cattivi, e quelli che sembravano i cattivi sono in realtà i buoni, sempre che ci siano personaggi da poter definire positivi... infatti il "direttore d'orchestra" non giudica mai i comportamenti dei personaggi, ma ci offre soltanto un particolare tipo di prospettiva per spiegare quello che fanno, ognuno ha le sue ragioni ed è quello che è, la cinepresa li segue continuamente, senza soluzione di continuità. Tarantino dimostra di essere un fantastico manipolatore di storie, un grande scrittore, abilissimo nell'inserire colonne sonore appropriate, infatti anche in questo caso la scelta si rivela indovinata, i brani aiutano a delineare le personalità degli interpreti e ci fanno comprendere con grande semplicità quello che provano. Ma Jackie Brown non è solo questo, a mio modo di vedere in alcuni brevi punti ci offre uno sguardo sullo stato di decadenza e degrado in cui versa l'odierna società. Per il resto è raffinato, ironico e spettacolare divertimento allo stato puro. Può piacere, può non piacere ma due cose sono certe:che Quentin Tarantino è un grande regista, e che questo è grande cinema.
Da vedere, almeno una volta.
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Recensione a cura di niko - aggiornata al 17/03/2004
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