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Ci siamo! Finalmente è tutto pronto per il matrimonio dell'anno. Ma no, non William e Kate d'Inghilterra, antichi... Edward Cullen, il vampiro buono e romantico, impalma con gioia la sua mortale Bella Swan dopo tre film e qualche peripezia.
La tetra pulzella non vede l'ora di coronare il suo sogno d'amore, se non fosse che la notte fa un incubo in cui i Cullen le fanno fuori l'intera famiglia durante la cerimonia. Ma si sa, sono sciocchi nervosismi da sposina e quindi: «Sì Edward, lo voglio!» e il peggio è già passato.
Il ricevimento è un po' tedioso, si sente la mancanza di un wedding planner adeguato all'occasione, soliti saluti benaugurali degli invitati, una squinzia gelosa di Bella disserta sulla pettinatura di Edward ("bellicapelli" lo chiama, che simpatia), il papà e la mamma fanno i piagnoni, i vampiri fingono disinvoltura.
Ma ecco spuntare dalla radura selvaggia un uomo di Neanderthal: ma è Jacob, il lupacchiotto vanitoso! Bella gli salta addosso radiosa e gli confessa che ha intenzione di possedere carnalmente il suo amato vampiro nonché fresco marito durante la luna di miele; «Ti uccideràààà!» sbotta il licantropo fisicato, ma la ragazza è decisa nel suo intento e non ha intenzione di farsi rompere le uova nel paniere da nessuno.
La sera si parte per Rio de Janeiro e Bella non sta più nella pelle: vuole Edward! Giunti in un pittoresco cottage sul mare, i piccioncini si apprestano alla notte di fuoco.
Lui placa i bollenti spiriti con una nuotata, lei è in piena fregola e lo raggiunge per una seduta di petting acquatico sotto la luna, ma solo dopo essersi accuratamente depilata. Come prima volta decidono saggiamente di utilizzare il letto e, alla fine, la deflorazione avviene, violenta e selvaggia.
Il mattino dopo lo scenario è drammatico: cuscini sventrati, assi portanti distrutti, arredi divelti, ematomi e graffi a testimoniare la furia vampiresca sul corpo di Bella. Lui: «Ti ho fatto male?», lei: «È stato bellissimo».
La vacanza si dilunga stancamente tra una partita a scacchi e la voglia irrefrenabile della sposa di ripetere la performance sessuale della prima notte; sguardi languidi e lingerie provocante però non scalfiscono la dura corazza del Cullen che glielo fa desiderare con inusitata crudeltà psicologica. La tenacia stoica della ragazza però viene ripagata un ultima volta con un nuovo, impetuoso amplesso.
La camera da letto è ormai da buttare. Bella, visibilmente provata, sceglie di mangiare del pollo per rimettersi in forze. Vomita e fa smorfie. Intravede una confezione di Tampax: ops! Lei: «Ho un ritardo di 14 giorni», lui: «Che cosa intendi dire?», lei: «Non può essere!».
Sì, Bella si è inguaiata, una straordinaria sfiga ha voluto punirla per aver copulato senza aver adottato le dovute precauzioni. I continui crampi e la faccia traumatizzata di Edward lasciano presagire che la sventurata partorirà pure con estremo dolore.
In casa Cullen è il panico: a sole due settimane dal fattaccio, Bella c'ha già una pancia così e versa in uno stato di deperimento che la rende simile ad un gremlins. È evidente che porta in grembo l'anticristo. Tanto per dar fastidio, ritorna l'uomo di Neanderthal, pardon, Jacob, a lanciare strali e minacce all'inerme vampiro violentatore. Segue una confabulazione tra licantropi, decisi a sterminare la casata dei trendy vampiri.
Bella è pelle e ossa, il feto le sta risucchiando pure l'anima tanto che è costretta a sorseggiare cocktail di sangue zero positivo. Bisogna che la pietra dello scandalo nasca, e pure in fretta. Il dolore è indicibile, ed effettivamente a venire alla luce è una bella bimba pafutella di 6 chili e 800 grammi. Purtroppo pare che la mamma ci resti secca, mentre fuori dilaga la battaglia tra vampiri e licantropi.
Penultimo (facciamoci forza!) capitolo cinematografico della sag(r)a romantic-horror multimilionaria basata sul ciclo di romanzi adolescenziali di Stephanie Meyer.
Esclusivamente per vile operazione economica, al quarto film assistiamo alla dissociazione dell'ultimo libro in due parti, nella speranza di ingrassare ulteriormente gli introiti di uno dei più imbarazzanti filoni fantasy della storia del cinema. Così facendo, la sceneggiatura è costretta ad allungare il già lentissimo brodo con una sequela insostenibile di momenti stucchevoli, riuscendo nell'impresa di far girare a vuoto il film per oltre due ore.
C'è da dire che l'assoluta vacuità è una caratteristica intrinseca ed inalienabile di tutti i film della saga visti fino ad ora, e stupisce come un regista di belle speranze come Condon, autore dell'incantevole "Demoni e dei", del curioso "Kinsey" e del kolossal musicale "Dreamgirls", sia riuscito ad azzerarsi in modo così eclatante.
Quel che resta è il solito, ridicolo campionario di frasi romantiche preconfezionate e di situazioni sentimentali paradossali, in cui trionfa un'idea moralistica e punitiva del sesso che farebbe rabbrividire anche le castigate commediole americane degli anni '50. Per non parlare dello scempio assoluto perpetrato all'immagine secolare del vampiro, qui ridotto ad un pallido fotomodello vegetariano.
Tra dialoghi penosi e insuperabili momenti di involontaria comicità (è proprio vero che la prima volta non si scorda mai!) si consuma l'atroce specchio del bigottismo del nuovo millennio.
Seppur leggermente superiore al terzo capitolo, questo "Breaking dawn – parte 1" è una fiera di spudorata stupidità perfettamente il linea con il trend spento e anabolizzato verso cui è orientato, a cui la recitazione cagnesca, la scrittura oltraggiosa, la direzione inesistente e la confezione gelida e anonima non fanno alcuna differenza.
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Recensione a cura di atticus - aggiornata al 02/12/2011 18.16.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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