Ambientato in un futuro prossimo, in cui un'impennata economica nasconde ancora forti disparità sociali, il film segue le vicende di Gwen e di sua figlia Jules, che fanno tutto il possibile per conservare la loro gioia di vivere, nonostante l'instabilità del loro esistenze.
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Un futuro prossimo in cui la divisione in classi è talmente netta da aver creato un baratro enorme tra ricchi e poveri. Per Gwen e Jules (madre e figlia anche nella vita reale) diventa difficile mantenere il tenore cui sono abituate, dopo che la prima si trova licenziata a causa della non più giovanissima età. In un mondo dove tutto è stato privatizzato in maniera scellerata, per far continuare a studiare la figlia affinchè possa assicurarsi un futuro lontano dall 'invisibilità e dall'indigenza, diventa imperativo racimolare somme importanti. Umiliazioni e tante porte sbattute in faccia, egoismo estremo -ravvisabile anche nella serie di attentati che colpiscono la città, e di cui nessuno sembra preoccuparsi nonostante denotino un grave problema- l'impossibilità e la disperazione alimentate da una collettività egocentrica, fino alla decisione inevitabile: far da cavia per un esperimento innovativo, ovvero un'alternativa estrema al ringiovanimento chirurgico. Qualcosa di tremendamente avveniristico, in cui una parte basilare del proprio essere viene ceduta all'oblio in cambio del rinvigorimento fisico. L'idea della traslazione della personalità in un corpo più funzionale e piacente non è nuova, ma in questo caso viene utilizzata in maniera antispettacolare, compressa in un ricatto feroce avallato da un quadro lavorativo sempre più competitivo e tirannico, dove la figura femminile è costretta all'imperitura bellezza, mentre il maschio accentra il proprio potere in un contesto sempre più sessista. La pellicola di Jennifer Phang rifugge l'iperbole visiva, i laser e le astronavi, le città tentacolari e i palazzi avveniristici, sfruttando il pretesto fantascientifico per parlare di sentimenti e per delineare un disperato quadro sociale non poi così lontano da quella che potrebbe essere la prossima amara realtà. Un lavoro delicato e minimalista, caricato di un allarmismo generato dai malesseri attuali plasmati in chiave futurista, ove il compromesso sacrificale è servito nella perfetta esternazione dell'amore figliare.